Fondi Restart per la cultura, dati top secret non vengono dati neanche ai consiglieri comunali
di Marco Signori | 29 Giugno 2020 @ 06:13 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Sono top secret i dati sui fondi del programma di sviluppo Restart, finanziato con il 4 per cento delle risorse della ricostruzione post-terremoto, per la ripresa socio-economica del cratere sismico del 2009: il Comune dell’Aquila, che gestisce tutto il capitolo relativo alla cultura, non ha infatti ancora pubblicato un report complessivo su come sia stato utilizzato, dall’inizio, il fiume di denaro stanziato dallo Stato.
La Commissione comunale d’indagine presieduta da Luciano Bontempo, dell’Udc, si è limitata ad acquisire una relazione del sindaco, Pierluigi Biondi di Fratelli d’Italia, senza entrare nel dettaglio di come siano stati spesi i soldi, cioè nelle tasche di quali associazioni, enti o organizzazioni siano finiti e per fare cosa.
“Abbiamo chiesto più volte di sapere se i fondi spesi hanno prodotto occupazione e consentito di gettare le basi per il futuro, perché quando finiranno i fondi statali straordinari e bisognerà camminare con le proprie gambe”, dice a L’Aquilablog Giustino Masciocco, consigliere comunale di Articolo 1, “se invece sono stati come un oppiaceo e alla fine della terapia le associazioni muoiono non va bene”.
La domanda a cui bisogna rispondere, secondo Masciocco, è se il mondo della cultura in questa fase sia ‘drogato’: “Secondo me sì”, rileva, “perciò bisognerebbe avere la possibilità che con quei soldi in più si possa fare quel salto di qualità che permetta la sopravvivenza anche quando quei fondi non ci saranno più”.
Tra le 7 priorità individuate dal programma Restart, alla cultura sono andati 13,2 milioni dei circa 220 stanziati nelle cinque annualità dal 2016 al 2020.
Nella relazione si rileva come “il trasferimento delle risorse risulta ad oggi essere una delle problematiche alle quali bisogna porre rimedio; i tempi di attesa tra la richiesta da parte dell’Amministrazione competente e l’effettivo trasferimento, nel migliore di casi, superano i 6 mesi di tempo”.
“Il Comune dell’Aquila”, si ricorda nel documento fornito dal sindaco alla Commissione, “è amministrazione competente per i soli interventi: ciclovia (priorità B) per complessivi 11,6 mln di cui assegnati 250 mila euro; sviluppo delle potenzialità culturali per l’attrattività turistica del cratere (priorità C) per complessivi 13,2 mln di cui assegnati 11,1 mln,; scuola internazionale per il potenziamento del curriculo in ambito linguistico e scientifico (priorità D) per 150 mila euro completamente assegnati ed Eagle’s wings around the world (priorità D) per 600 mila di cui assegnati 150 mila; Mobilità elettrica (priorità E) per 5,7 mln di cui assegnati 4,7 mln (è stata prodotta informativa al Cipe il 4 aprile 2019 in merito alla rimodulazione del progetto a seguito del maggior costo dei mezzi da acquistare); Rilancio e potenziamento del polo di attrazione turistica del Gran Sasso (Asse II) per 12,9 mln (originariamente di 15 mln poi ridotti dal Comitato operativo nel 2015 a 12,9 mln)”.
Dalla relazione, tuttavia, non si evincono i dettagli sulle assegnazioni delle risorse e sembra impossibile ottenerli dagli uffici di Palazzo Fibbioni: da quanto si apprende, gli stessi consiglieri comunali hanno difficoltà ad ottenerli, anche perché sembrerebbe che una elaborazione dei dati non sia mai stata fatta.
Quest’anno ad esempio la giunta comunale ha assegnato 2,1 milioni di euro, ma ci si è limitati a rendere pubbliche le voci relative agli eventi organizzati dalle istituzioni, come Perdonanza Celestiniana (200mila), Jazz Italiano per L’Aquila (80mila), Cantieri dell’Immaginario (280mila euro), Sharper e Notte dei ricercatori (50mila euro), Festival della Montagna (40mila euro).
Mentre non è stato resto noto chi siano i beneficiari, e per quali progetti, dei restanti 900mila euro che saranno destinati alle istituzioni culturali aquilane afferenti al Fondo unico per lo spettacolo riconosciute dal Mibact, e dei 350mila per iniziative con ricaduta negli altri comuni dell’area del cratere.