Focolai covid nei centri di logistica: quanto sono sicuri i pacchi che arrivano a casa?
di Redazione | 11 Luglio 2020 @ 19:10 | ATTUALITA'L’AQUILA – Sin dall’inizio della pandemia, tra le principali preoccupazioni delle persone è emersa quella riguardante i pacchi ricevuti dall’oriente, per il timore che su di essi vi fossero tracce del virus in grado di scatenare l’infezione. Queste preoccupazioni furono immediatamente “smorzate” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dalle altre istituzioni sanitarie, che sottolinearono la mancanza di evidenze scientifiche al riguardo.
A fronte dei recenti focolai che, in Italia, stanno emergendo nuovi e importanti focolai in alcuni centri di logistica, in molti hanno di nuovo iniziato a chiedersi se i pacchi che riceviamo quotidianamente a casa siano. Come si legge sul portale online Fanpage.it, la risposta è sempre la stessa, visto che la stessa Oms, nella sua pagina dedicata alle domande e risposte sul coronavirus, ha precisato che che il virus “può sopravvivere fino a 72 ore su plastica e acciaio inossidabile, meno di 4 ore su rame e meno di 24 ore su cartone”. Quindi, anche nel momento in cui i pacchi fossero contaminati dagli operatori dei centri, le condizioni ambientali dovrebbero essere rapidamente in grado di abbattere il Sars-Cov-2 e renderlo innocuo.
“Va poi tenuto presente che le 24 ore di resistenza sul cartone sono state calcolate in condizioni di laboratorio, che differiscono da quelle reali, inoltre va compreso se quello rilevato sia Rna virale ‘vitale e infettivo’ o inerte, come quello che può essere rilevato in un tampone di un paziente in via di guarigione o guarito da poco – si specifica nell’articolo – . Ricordiamo che il coronavirus ha bisogno di cellule per replicarsi, dunque non può moltiplicarsi come fa una colonia di batteri su una superficie inerte. Fra l’altro, a temperature ambientali elevate le goccioline contaminate possono evaporare persino in un paio di secondi, secondo uno studio del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Istituto di Tecnologia Indiano (Bombai)”.