Filippo Turetta arrestato in Germania dopo un controllo
Fermo in autostrada sulla corsia di emergenza. Tajani: «Entro 48 ore in Italia»
di Redazione | 19 Novembre 2023 @ 17:21 | CRONACA
Fermo a bordo strada, sulla corsia di emergenza. Forse senza carburante, forse non sapeva più di andare. Così Filippo Turetta è stato fermato in Germania, vicino Lipsia, in forza del mandato di arresto europeo nell’indagine per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Turetta era a bordo della sua auto sull’autostrada A9, all’altezza della cittadina di Bad Dürrenberg. Gli agenti tedeschi si sono insospettiti e hanno approcciato il veicolo perché era fermo con i fari spenti, ma in Germania c’è l’obbligo di tenere le luci accese anche nella corsia di emergenza. Ad avvisare i genitori del giovane è stato l’avvocato incaricato dalla famiglia, Emanuele Compagno. È poi arrivata la conferma anche del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha ringraziato gli inquirenti: «Una buona notizia che purtroppo non potrà mai lenire il dolore della famiglia e degli amici di Giulia, ai quali rivolgo le mie preghiere». Secondo le prime informazioni, il 22enne di Torreglia non avrebbe opposto resistenza, anzi sarebbe apparso «stanco e rassegnato». L’ipotesi più accreditata è che la Fiat Grande Punto si sia spenta perché senza carburante e il 22enne in fuga non avesse i soldi per fare rifornimento. Del giovane non si avevano più notizie da una settimana, ma alcune telecamere di sorveglianza e le rilevazioni del targa system ne avevano tracciato gli spostamenti.
Nel frattempo sono emersi altri particolari sulla morte di Giulia e a Vigonovo, a casa sua c’è via vai di parenti e amici che portano conforto alla sua famiglia.
Il papà di Giulia, Gino Cecchettin, qualche ora fa ha pubblicato sul suo profilo Facebook una bella foto della figlia con questa didascalia: “Amore mio, mi manchi già tantissimo, abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia” e più sotto una frase struggente: “”L’amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide”.
Per l’esecuzione del mandato di arresto europeo e la consegna dell’indagato l’iter canonico può prevedere anche alcune settimane. La Germania ha l’obbligo di adottare l’esecuzione finale sul trasferimento in Italia entro 60 giorni dall’arresto, che diventano 10 se Turetta acconsente spontaneamente alla consegna. Al 22enne, che si trova negli uffici della polizia, verrà notificato il mandato di arresto da parte delle autorità tedesche e dovrà poi presentarsi davanti a un giudice per la procedura di validazione dell’iter. Per le norme previste nel Mandato di arresto europeo – Mae – Turetta ha diritto a un legale, a un interprete e al gratuito patrocinio. Esaurito il percorso giudiziario e amministrativo in Germania, verrà affidato allo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Turetta verrà quindi affidato agli agenti, che si recheranno in Germania e si imbarcheranno su un volo verso l’Italia, solitamente con atterraggio allo scalo di Roma Fiumicino, dove verrà eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere.
E’ prevista per domani lunedì l’autopsia per stabilire le cause della morte di Giulia Cecchettin.