Festa liturgica della beata Antonia nel monastero delle Sorelle Povere

di Fra' Piero Sirianni | 03 Marzo 2023 @ 06:18 | CREDERE OGGI
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Festa liturgica della beata Antonia nel monastero delle Sorelle Povere, martedì scorso a Paganica, dove il vescovo ausiliare di L’Aquila, mons. Antonio D’Angelo, ha presieduto la celebrazione eucaristica alla presenza delle stesse undici suore, di cinque frati francescani e dell’accorso popolo di Dio.

La santa messa è stata celebrata nella sala, adibita a chiesa, del monastero di Paganica: luogo molto raccolto e accogliente, le cui pareti risultano impreziosite da storici e moderni affreschi e tele, raffiguranti la Madre di Dio, il Signore Gesù Cristo ed episodi della vita di santa Chiara.

Al centro del salone è collocata l’urna con le spoglie mortali della beata Antonia di Firenze, la cui opera – ricordata dalla storia aquilana – fu quella della edificazione del monastero Corpus Domini, nei pressi di Fontesecco, sotto la primitiva Regola clariana.

Il vangelo della festa proponeva la parabola del seminatore: cfr. Lc 8,4-15 e il pensiero omiletico del vescovo, partendo dalla Parola proclamata, ha fatto riflettere sulla condizione della persona umana, la quale non è mai né totalmente terreno buono e né catastroficamente sempre strada infruttuosa; è una umanità che viene incontrata dalla grazia e interpellata – nella propria libertà – ad aderire al regno di Dio. Mons. D’Angelo ricordava che l’uomo e la donna che desiderano avvicinarsi a Dio sono pure chiamati ad affrontare prove e avversità; queste non sono sempre sconfiggibili definitivamente, ma – certamente – la persona è chiamata alla «perseveranza nella comunione con Dio»; per avere, a proprio vantaggio, le armi giuste per il «buon combattimento della fede» (1Tm 6,12).

Il vescovo indicava nella vita della beata Antonia quel coraggio nella vita cristiana, nella scelta della povertà per il regno di Dio, nella perseveranza anche e soprattutto in mezzo alle prove e alle croci.

Durante la santa messa le Sorelle Povere ci hanno invitati a pregare per la Chiesa universale e per quella particolare che vive e opera in questa diocesi, per invocare il ritorno della pace dove sta regnando la guerra, per le vittime dei terremoti e delle calamità naturali, per i giovani, gli ammalati, i bisognosi.

Il vescovo concludeva la celebrazione portando alle clarisse e a tutti il saluto e l’augurio del cardinale Petrocchi e rallegrandosi molto per queste importanti occasioni che ci fanno sperimentare la comunione tra di noi.

Al termine della santa messa, la Madre ci ricordava che – nella festa odierna – siamo in comunione con la comunità cristiana di Marília, in Brasile, dove la beata Antonia, per l’opera dei frati francescani, viene venerata e riceve un importante culto.

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