

“Quando si parla di progetto da modificare come dal COMFERR si suggerisce, ho verificato sul posto, quale politico del territorio che vuole sapere nei particolari cosa accade, che non c’è volontà di contrapposizione, ma volontà di partecipazione dei cittadini della Valpescara a effettuare un migliore progetto fatto di proposte che non stravolgeranno l’attuale assetto urbanistico e sociale delle comunità coinvolte.
Quando si parla di abbattere case, non stiamo parlando solo di cemento e mattoni: parliamo della storia di una famiglia, di affetti, di ricordi che vengono spazzati via. Non ci sarà ristoro, non ci sarà alcun tipo di rimborso che potrà restituire il valore sentimentale, emozionale e di sacrificio che è intorno a un’abitazione.
Mi preme inoltre sottolineare che le proposte alternative che mi sono state esposte sono assolutamente razionali e opportune che nessun ostacolo di tipo ambientale, logistico, normativo, economico e viario potrebbe essere sollevato da RFI nell’incontro decisivo del 9 febbraio.”