Fase2: il governo al lavoro sul decreto maggio
di Redazione | 06 Maggio 2020 @ 10:36 | POLITICAROMA – La crisi innescata dal Coronavirus potrebbe abbattere il muro della settimana di 40 ore e già nel decreto maggio potrebbe spuntare una norma che permetta di tagliare l’orario e convertirlo in formazione, magari puntando sul digitale, mantenendo però intatta la busta paga. La nuova ipotesi di sicuro piace ai sindacati, che il premier Giuseppe Conte ha chiamato a Palazzo Chigi proprio per illustrare i capisaldi del nuovo decreto, primo di una serie d’incontri che si concluderà oggi in tarda mattinata con chi sarebbe chiamato eventualmente ad applicare le nuove norme su lavoro e salario, cioè le imprese. Il provvedimento potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri domani, o al massimo venerdì. Intanto iniziano a prendere una forma definitiva alcuni interventi, dalle risorse per la medicina territoriale e gli ospedali Covid che dovrebbero salire a oltre 3 miliardi, al sussidio per le famiglie più in difficoltà: la maggioranza sarebbe vicina a un’intesa sul reddito di emergenza come norma a tempo, di due-tre mensilità, e che potrebbe cambiare nome in contributo di emergenza per rendere ancora più chiaro che si tratta di una misura temporanea e non strutturale. Il premier annuncia anche procedure semplificate per la ristrutturazione degli edifici scolastici. Intanto segretario Pd Nicola Zingaretti, nel corso di una riunione con Roberto Gualtieri e i ministri Dem, va in pressing per “accelerare sulla semplificazione e sulla sburocratizzazione e fare in modo che gli aiuti alle imprese e agli italiani arrivino subito”.
Sul tema della ripartenza è al lavoro anche la task force di Vittorio Colao, che attende di essere integrata da nuovi componenti donna: spetta a Conte, che ha scelto la squadra, integrarla ora per garantire l’equilibrio di genere. La fase “è difficile, il Pil avrà una caduta brusca, ma il Governo è pronto a un intervento cospicuo e bisogna rimboccarsi le maniche”, ha spiegato il premier ai sindacati, insieme al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, rilanciando l’idea di un nuovo “Patto sociale” per ragionare sui modelli di sviluppo una volta superata l’emergenza, compresa la definizione di “nuove forme contrattuali innovative e adeguate alle nuove forme di lavoro”. Il nuovo decreto in deficit per 55 miliardi avrà come pilastro la protezione del lavoro, con rinnovo della Cig (che sarà anche semplificata per accelerare gli accrediti in busta paga), cassa in deroga per altre 9 settimane (per 14 miliardi), rinnovo del bonus per gli autonomi (che per il mese di maggio salirà per i più danneggiati a 1000 euro) e nuovi sostegni a diverse categorie, a partire da colf e badanti. Per evitare una emorragia di posti di lavoro saranno congelati i licenziamenti per altri 3 mesi e prorogata la Naspi per altri due.
Arriva il secco no, nel primo pomeriggio, di Confindustria e Ance alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. E’ quanto emerge dopo il tavolo tra gli imprenditori e il governo. La ministra del Lavoro Catalfo avrebbe proposto la rimodulazione, con specifiche intese, per destinare parte dell’orario a corsi di formazione, a parità di stipendio.