di Matilde Albani, L’Editoriale – Che via Roma, prima o poi potesse franare non per le piogge ma anche per i vari traumi subiti tra scavi e smottamenti, era verosimilmente possibile, pure ai non addetti ai lavori che da oramai da due anni convivono col mega cantiere e le sue rotonde tra viale Corrado IV, via Roma e l’innesto di via XX settembre. Esiste però, nel progetto iniziale, la messa in sicurezza di quell’area, solo che le mura di contenimento non sono mai state montate e giacciono nei magazzini del settore opere pubbliche del Comune da tempo immemore.
Solo qualche settimana, era stata riacquistata una sorta di “normalità” con l’apertura in via provvisoria, della corsia parallela,quella di fronte alle attività commerciali di viale corrado IV, con il fine di guadagnare parcheggi e snellire il traffico su via vicentini.
Intorno alle 13, però, spiazzando anche l’impresa Procaccia che sta eseguendo i lavori, sono state incerottate tutte le tabelle e il direttore dei lavori, di fronte all’ordinanza comunale ,si è visto costretto a rintracciare i proprietari delle automobili, quasi tutti avventori dei locali adiacenti, per farle spostare fuori dall’area interdetta. Difficilissimo interagire col settore opere pubbliche del Comune per sollevare la questione.
La chiusura “sospetta” e repentina si presta a due semplici interpretazioni, come sostengono i commercianti che si sono precipitati in Comune alla ricerca di Moroni e di qualche tecnico. Davvero c’è di mezzo un reale pericolo frana su via Roma, oppure si vogliono congelare i lavori per un nuovo bando? Fu detto che i lavori della costruzione del muro furono sospesi con l’intento di demolire il primo tratto di Via Roma per riportare alla luce Porta Barete.
Come al solito, Cialente, Di Stefano e Moroni, hanno fatto marcia indietro. Se così come mai non sono state istallate le barriere di contenimento? Si continua a navigare a vista, in cerca di espedienti, e i nodi riescono tutti prima o poi. Se ne è accorta anche l’impresa esecutrice.