Emergenza alloggi per studenti internazionali: Aquilasmus chiede aiuto a Comune e Regione
di Alessio Ludovici | 15 Settembre 2023 @ 06:00 | ATTUALITA'
L’AQUILA – La questione alloggi e residenze universitarie mette a dura prova anche i volontari di Aquilasmus. L’associazione, che collabora strettamente con Univaq, Accademia di Belle Arti e Conservatorio per l’accoglienza di studenti e studentesse da ogni parte del mondo, sta affrontando una crescente emergenza e si appella alle istituzioni.
Alloggi in diminuzione, studenti internazionali in crescita
“Il numero degli studenti internazionali che arrivano in città è in aumento grazie alla crescita dei programmi di eccellenza”. A LAquilablog lo spiega Chiara Parisse, presidente di Aquilasmus: “La necessità di alloggi adeguati è diventata sempre più pressante nel corso degli anni, ma la situazione è complessa”.
A farne le spese sono gli studenti che rimangono per sei mesi o un anno, e ancora di più quelli che si fermano per tre o quattro mesi. “Trovare un affitto breve è diventato un compito arduo, poiché i proprietari preferiscono locazioni a lungo termine, dati i costi di registrazione elevati presso l’Agenzia delle Entrate”. Pesa, nel comportamento dei proprietari, anche l’incertezza di avere un ricambio.
“Noi abbiamo stretto convenzioni con le istituzioni formative, ci impegniamo a fornire supporto e accoglienza, li aiutiamo nella ricerca dell’alloggio, nelle pratiche burocratiche e a fare i primi passi in città.” Tuttavia, le risorse a disposizione sono sempre più limitate, e l’associazione ha fatto appello alle istituzioni politiche locali per ricevere aiuti concreti.
Il caso di alloggi pubblici e residenze universitarie
A complicare le cose c’è l’incredibile rebus delle residenze universitarie aquilane, che pure sarebbero la soluzione più semplice per questa tipologia di studenti. “Chiediamo di sbloccare la vicenda del Collegio d’Aragona, che potrebbe fornire ben 600 posti letto alla città, e che sarebbe una soluzione ideale per noi. Rispetto all’anno scorso non c’è nemmeno più la residenza Adsu di Campomizzi, che per chi si fermava anche meno di un anno e aveva i requisiti per fare domanda di borsa e alloggio, era una soluzione perfetta”.
Del Collegio non si sa più nulla da 900 giorni, da quando cioè venne presentato ufficialmente alla città con una pomposa cerimonia: da allora non c’è mai stata alcuna informazione. Una vicenda che con tutta probabilità finirà anche tra i banchi del consiglio comunale e dei suoi organismi di vigilanza.La vicenda dell’Aragona, il campus per gli studenti meritevoli finanziato con fondi della ricostruzione del terremoto e alloggi messi a disposizione del comune, è ormai un vero mistero. Ne abbiamo già parlato qui. La vicenda è coperta da un totale riserbo politico ed istituzionale. Della Fondazione non esiste neanche un sito internet, una mail, un numero di telefono, un albo pretorio o altro da cui evincere in maniera trasparente una qualsivoglia informazione.
Campomizzi, con i suoi oltre trecento posti potenziali, è tornata nelle disponibilità dell’Esercito. Al suo posto ci sono 100 posti Adsu nel nuovo studentato a Cansatessa: “Non sappiamo quanti riusciranno a trovare posto lì”.
L’anno passato molti si erano appoggiati a Camplus, la residenza privata aperta dal secondo semestre dello scorso anno accademico e che quest’anno inizia il suo regime di vita ordinario: difficile se non impossibile piazzarci studenti internazionali per brevi periodi e a prezzi abbordabili.
I costi dell’alloggio non sono un elemento di secondo piano: “Non tutti gli studenti hanno le risorse finanziarie per affrontare costi troppo alti” spiega Chiara.
Inoltre, l’associazione sta lavorando per ottenere qualche progetto Case: “Ci siamo attivati presso il Comune, si potrebbe stipulare una convenzione su questi alloggi”. Almeno per le piastre più accessibili, per le altre c’è il problema dei trasporti: “Stiamo ricevendo tanta solidarietà dagli aquilani che ci offrono aiuto e sistemazioni nelle frazioni e nei comuni limitrofi. Bisogna considerare però che soprattutto per gli studenti internazionali il trasporto pubblico è indispensabile e soluzioni troppo lontane dai poli universitari rappresenterebbero un problema non solo per gli studenti ma anche per i docenti che devono organizzare gli orari delle lezioni”.
L’appello alle istituzioni
“La situazione attuale non può essere ignorata, soprattutto considerando che il numero di studenti stranieri è cresciuto significativamente, passando da una media di 130 studenti all’anno, a 250 negli ultimi anni. “Settembre e gennaio/febbraio per noi sono tipicamente i mesi in cui arrivano più studenti. Adesso stiamo cercando di affrontare l’emergenza, ma per il futuro serve un impegno istituzionale”.
La richiesta è di aprire un tavolo di confronto con tutti gli enti coinvolti. “Siamo pronti a collaborare per trovare soluzioni a lungo termine. L’università stessa ha espresso preoccupazione per la situazione delle residenze. In un momento in cui la mobilità internazionale degli studenti è in costante crescita, è fondamentale affrontare questa sfida in modo tempestivo e strategico per garantire che L’Aquila rimanga un polo accademico accogliente e accessibile per tutti.”