Emergenza alimentare, Italia viva: “Comune L’Aquila ha già fondi, li spenda subito”

di Redazione | 30 Marzo 2020 @ 14:36 | ATTUALITA'
Paolo Romano
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L’AQUILA – “La misura di ‘solidarietà alimentare’ del governo, pari a 400 milioni di euro a cui si aggiungono ulteriori 50 milioni di aiuti alimentari ad indigenti su proposta del ministro Bellanova, può non essere sufficiente alle esigenze di alcuni sindaci, ma il Comune dell’Aquila ha già in cassa per il contrasto alla povertà un plafond di oltre 500mila euro che potrebbe essere speso subito senza aspettare le direttive esplicative del Ministero. Si tratta di 255mila euro di ‘interventi sociali di contrasto alla povertà’, 30mila euro per ‘misure di contrasto alla povertà estrema’, 70mila euro ‘di sostegno ad indigenti e persone bisognose’, 36mila euro di interventi relativi al progetto ‘le reti che proteggono’ che vede l’erogazione di buoni servizio, buoni fornitura e voucher alle famiglie in difficoltà e 200mila euro del bonus povertà 2019″.

Lo affermano in una nota Paolo Romano ed Elisabetta Vicini, consiglieri comunali di Italia Viva, ed Edlira Banushaj, consigliere straniero Italia Viva.

“Il problema, dunque, non è solo nel reperimento di ulteriori risorse, ma nel mirare bene l’utilizzo delle somme già a disposizione e nel superamento della lentezza amministrativa che ne impedisce la tempestiva erogazione, oggi più che mai necessaria”, aggiungono.

“L’Unità di crisi, se ha una valenza, dovrebbe esercitarla proprio in queste occasioni dando priorità alle esigenze delle fragilità sul territorio. Se è vero che sono in approvazione provvedimenti di lungimiranza richiesti da noi da molto tempo, vale a dire l’atto di indirizzo che aprirà la strada all’avviso pubblico per l’attivazione delle procedure per il bonus povertà 2020, è altrettanto vero che non ancora viene liquidato il bonus del 2019 il cui avviso pubblico, ora chiuso, risale a tre mesi fa”.

“Si era fatto appello alla cooperazione tra forze politiche e noi abbiamo dimostrato di saper essere responsabili; tuttavia le misure previste nel Cura Italia hanno riacceso la polemica su alcuni temi che, più di altri, non possono e non devono ridiventare ostaggio della contrapposizione politica. Il contrasto alla povertà merita la ricerca di soluzioni senza protagonismi né tantomeno battaglie ideologiche”, concludono i tre consiglieri.

 


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