Paola Inverardi per una manciata di voti non è diventata nuovo rettore dell’Università dell’Aquila. Solo 9 i voti che la separano dallo scanno del Magnifico. La direttrice del dipartimento di Scienze ha raccolto infatti 304. Ma la commissione elettorale riesaminando le schede nulle potrebbe ritrovare quei voti e forse già si chiuderebbe la partita. Se così non fosse tutto è rimandato a giovedì 6 giugno. Il secondo pretendente al rettorato, il direttore del dipartimento medico Maria Grazia Cifone, ha ottenuto solo 153 e il prorettore Francesco Vegliò con 66. Tra il personale tecnico amministrativo questi i risultati: 184 Inverardi, 115 Cifone e 80 Vegliò. Tra gli studenti, infine, Inverardi ha ottenuto 21 voti. Decisamente più apprezzata dagli studenti è Cifone con 46 voti che si appaia nell’apprezzamento con Veglio, il quale di voti ne conquista 45. Nella somma totale, dovuta al complesso calcolo dei quorum, la Inverardi si è fermata a un passo dal quorum: 303,63. La Cifone ha totalizzato 195,46 voti, Vegliò 102,3. Il quorum è stato mancato per 10,7 voti. Al voto si sono recati 504 docenti, 113 studenti e 397 dipendenti tecnico-amministrativi. Giovedì nuovo torno.
Ricordiamo che per statuto solo il voto dei docenti vale 1, mentre quello degli studenti 0,5 e quello del personale tecnico amministrativo 0,15.
Ed è anche per questo che Paola Inverardi è ormai prossima alla vittoria e giovedì 6 maggio potrebbe essere il giorno decisivo.
Il ballottaggio è previsto per martedì 11 giugno. Tra i due candidati più votati nella precedente elezione prenderà più voti anche senza maggioranze qualificate.