Ecco perché l’ospedale dell’Aquila ha aiutato a contenere il contagio
di Redazione | 24 Marzo 2020 @ 07:19 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Una struttura a padiglioni, con ingressi autonomi ai reparti e percorsi differenziati. È questo uno degli elementi chiave che avrebbe consentito all’ospedale dell’Aquila di contenere il contagio da Covid-19.
Alla terza settimana di emergenza, la provincia dell’Aquila ha registrato 40 casi di cui solo 2 nel capoluogo.
Aperto nel 1992 e completato nel 2000, dopo trent’anni di lavori, il San Salvatore era una struttura avveniristica al momento della progettazione e, nonostante i danni e le relative polemiche dopo il terremoto del 2009, oggi sembra confermarsi adeguata a rispondere alle esigenze per cui fu concepita, negli anni Settanta.
Almeno a detta di alcuni dei medici oggi in prima linea nel fronteggiate l’emergenza Coronavirus, che ha imposto alcuni interventi, conclusi in tempi record proprio grazie all’abnegazione del personale sanitario che ha lavorato senza sosta, come la riattivazione dell’edificio G8, il piccolo ospedale realizzato in occasione del vertice internazionale del 2009 dove sono pieni i 6 posti del primo modulo e si sono iniziati a occupare quelli del secondo.
L’organizzazione è in linea con la road map, fanno sapere i sanitari, e le preoccupazioni maggiori arrivano dalle altre province, in particolare da quella di Pescara, dove l’ospedale è in fortissime difficoltà con 370 casi di positività, e dalla quale arrivano pazienti in gravi condizioni.
Nel capoluogo adriatico, ritengono i medici in frontiera all’Aquila, è possibile che ci sia stata una iniziale leggerezza da parte della cittadinanza, per cui si è continuato ad avere relazioni sociali aumentando la diffusione del virus. Il carattere a monoblocco del nosocomio non ha aiutato.
Nel più stretto riserbo, i camici bianchi del San Salvatore sono ottimisti sull’evolversi dell’emergenza in città, pur facendo osservare come la paziente guarita sia sempre stata asintomatica. Cosa ben diversa dai ricoverati in Terapia intensiva con polmonite bilaterale. (m.sig.)