Dpcm 24 ottobre, nessuna multa per inviti e spostamenti: i chiarimenti del Viminale

La circolare ai prefetti

di Redazione | 31 Ottobre 2020 @ 15:18 | UTILI
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Le raccomandazioni inserite nel Dpcm non valgono una multa. La specificazione arriva dal Viminale che con una circolare diretta alle forze dell’ordine chiarisce come non si possono sanzionare le violazioni sull’invito di “non conviventi” a casa come indicato nel Decreto. Allo stesso modo non è prevista una contravvenzione per l’inosservanza degli articoli relativi agli spostamenti “con mezzi di trasporto, pubblici o privati”.

“Nel dpcm 24 ottobre 2020, come già in precedenti provvedimenti, si rinvengono alcune nuove previsioni di contenuto esortativo, formulate in termini di raccomandazione, le quali, benché non correlate a sanzioni, intendono sollecitare l’adozione di comportamenti ispirati alla massima prudenza e al senso di responsabilità dei singoli” è la premessa del documento a firma del capo di gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi.

Proprio perché si tratta di un comportamento “ fortemente raccomandato”, non sarebbe contestabile con una multa la violazione dell’invito a non spostarsi rivolto dal Decreto alle “persone fisiche”, né la necessità di portare con sé l’autodichiarazione che indichino i motivi a giustificazione dello spostamento.

Viene però specificato: “Resta ferma, invece, la necessità di giustificazione degli spostamenti in tutti i casi di limitazioni alla mobilità introdotte con provvedimenti più restrittivi di ambito regionale”.

Numero massimo di invitati

“Per quanto riguarda il ricevimento di ospiti presso la propria abitazione, il Dpcm rafforza la raccomandazione riferita al medesimo contesto contenuta nel precedente provvedimento presidenziale” si ricorda nella circolare del ministero dell’Interno.

“Tenuto conto della stringente necessità di prevenire la diffusione del virus – continua il testo – che può essere agevolata da contatti occasionali anche tra familiari non conviventi, e pertanto di adeguare i propri comportamenti, anche nella sfera privata, a un principio di massima cautela, viene raccomandato che nelle abitazioni private si eviti di ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”.

Nel documento indirizzato ai prefetti di tutta Italia si fa riferimento alle “regole prudenziali” da osservare in questi contesti per scongiurare il più possibile l’ulteriore crescita dei contagi da Covid-19 ma, infine, “si ribadisce, a beneficio dell’attività degli organi accertatori, che le previsioni del d.P.C.M. esplicitate in forma di raccomandazione non determinano, nel caso di comportamenti difformi, l’irrogazione di sanzioni.”


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