Una discarica stratificata e datata, ignorata dal Comune, staziona indisturbata da tempo davanti alla bellissima Chiesa di Santa Maria di Roio, dove, peraltro c’è un aggregato in via di ultimazione. Lo spettacolo è quello che già conoscete, dalla spazzatura, al materiale da cantiere, ai sanitari vecchi, ma soprattutto ci sono migliaia di pietre secolari, capitelli, colonne, pezzi di balcone, statue decorative e targhe epigrafiche. Reperti incustoditi, completamente abbandonati all’aperto, senza alcuna vigilanza, facile preda non solo di collezionisti, ditte di costruzione ma anche di comuni ladri nostrani, che le caricano indisturbati e se le portano a casa per l’arredo radical-chic.
L’Assemblea cittadina, subito dopo il terremoto, fece una denuncia alla Procura proprio sull’abbandono di questo patrimonio, che poi venne archiviata. Stando così le cose, come è possibile garantire la ricostruzione con la cosiddetta anastilosi (pietra su pietra ) di Chiese, palazzi ed altri monumenti? A liberare la Chiesa di Via Roio dall’immondezzaio, basterebbero due operai dell’Asm con un piccolo mezzo, più complicato invece, sapere, come e dove le macerie di pregio siano state tutelate in questi cinque anni. Vediamo le immagini.
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Servizio e testo Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio – L’Editoriale