Discarica di Bussi, botta e risposta tra Pd e Marsilio
di Redazione | 30 Settembre 2022 @ 19:29 | AMBIENTE
L’AQUILA – A distanza di un anno, resta in stallo la valutazione del progetto di bonifica presentato da Dec Deme delle aree ex 2A e 2B. L’incontro odierno con gli operatori dell’informazione, hanno spiegato i consiglieri regionale Pd Paolucci e Blasioli, ha lo scopo di riaccendere i riflettori sulla bonifica delle aree ex 2A e 2B del SIN di Bussi sul Tirino, il cui avvio era stato prefigurato per la giornata di domani.
“Il cronoprogramma stilato dal Ministero delle Infrastrutture non è stato quindi rispettato, per giunta si starebbe sbloccando solo in queste ore la procedura di valutazione (ex art. 26 comma 6 del D.Lgs. 50/2016 – che sarebbe dovuta terminare a dicembre 2021), che tuttavia come sappiamo rappresenta esclusivamente il primo step dell’intero iter, cui seguiranno progettazione esecutiva e solo a quel punto i lavori veri e propri. Poco meno di un anno fa, lo scorso 15 novembre, nel corso di un’altra conferenza il Gruppo Pd in Regione aveva prospettato i ritardi che si sono puntualmente verificati, e avanzato inoltre dubbi e interrogativi su una serie di ostacoli che potrebbero sorgere, non ultimo la questione dei costi, in base a quanto previsto dall’art. 4 dell’Accordo di programma del 3 maggio 2017 sottoscritto tra Ministero dell’Ambiente e Regione Abruzzo. Criticità in parte riportate anche nel verbale del 25 giugno 2021 – in cui il Ministero ha illustrato le problematiche alla Regione Abruzzo, all’Arta, al Comune di Bussi, la Polizia Provinciale e all’Ispra –, che non vanno sottovalutate e necessitano di attento esame. Proprio per questo sollecitiamo per l’ennesima volta il Presidente della Regione a sedersi al tavolo con il nuovo Ministro al fine di analizzarle. Infatti, se il primo obiettivo resta avviare quanto prima, seppur con un anno di ritardo, la bonifica delle aree suddette, oltre a quelle dei capannoni ex Iprite e Fosgene, occorre scongiurare altresì che a causa di una delle problematiche illustrate nella nostra precedente conferenza stampa e nel citato verbale il progetto di bonifica, presentato dalla RTI Dec. Deme, non arrivi a compimento. Progetto che, ricordiamo, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 4531/2021 è stato sottoposto dal Ministero, a norma dell’art. 26 comma 6 del D. lgs 50/2016, alla valutazione di un organismo di controllo accreditato, la R.T.P. Inarcheck/Conteco/No Gap Controls, che avrebbe dovuto esprimersi entro 30 giorni e che invece dovrebbe farlo proprio in queste ore, a distanza di ben 8 mesi dall’affidamento.
C’è poi un aspetto che non va sottovalutato. L’art. 4 dell’Accordo di programma per l’affidamento della bonifica, sottoscritto da Regione Abruzzo e Ministero il 3 maggio 2017, prevede che la Regione (che ha già versato sotto la Giunta D’Alfonso 1,5 Mln di €. in aggiunta ai 44.755.338,08 €. di cui alla L. 10/2011), dovrà assicurare la copertura di ogni ulteriore spesa necessaria per la procedura di gara.
Ciò significa che lo scorrere del tempo e l’incremento dei costi per la bonifica (motivato dall’aumento generalizzato dei prezzi di queste settimane) finiranno col ripercuotersi sul progetto del RTI Dec. Deme allo stesso modo della progettazione per il 90% a misura, causando una ulteriore interruzione della bonifica per reperire le risorse aggiuntive necessarie. Col paradosso di una comunità abruzzese vittima dell’inquinamento della vallata del Pescara ma costretta a pagarsi la bonifica in luogo del soggetto inquinatore.
Nel frattempo le aree 2A e 2B continuano ad inquinare, a dircelo è la Polizia Provinciale nell’ordinanza n. 14330 del 22 luglio 2022, che cita un documento l’Arta dove si legge. “non sono note al momento ulteriori fonti di contaminazione dei sedimenti diverse dalla lisciviazione e trasporto dei contaminanti presenti nei rifiuti individuati nelle discariche 2A e 2B e nelle aree circostanti”.” Chiediamo che per la bonifica delle aree ex 2A e 2B non si perda altro tempo, considerato che è ormai trascorso un altro anno e ne servirà almeno un altro prima di vedere iniziare la bonifica, e che si verifichino con il nuovo Ministro della transizione ecologica i dubbi e le perplessità sollevate a novembre 2021 come nella conferenza stampa odierna.”
La replica di Marsilio
“Registro con particolare piacere e con un pizzico di sorpresa che il Partito Democratico e i suoi consiglieri Blasioli e Paolucci abbiano solo oggi preso coscienza del problema del SIN di Bussi sul Tirino invitando l’Amministrazione regionale a sensibilizzare il Governo centrale ad eseguire rapidamente gli interventi di bonifica”.
E’ la risposta del presidente della Giunta Regionale Marco Marsilio alle posizioni espresse dai rappresentanti del Pd sulla situazione della bonifica di Bussi.
“Appare doveroso evidenziare preliminarmente che trattandosi di un sito di interesse nazionale le attività e competenze sono in capo all’amministrazione statale e alle strutture afferenti il Ministero della Transizione Ecologica (ancor prima Ministero dell’Ambiente) sottolineando allo stesso tempo che l’attuale amministrazione regionale non ha mai fatto venir meno la propria attività di stimolo per la risoluzione delle criticità nel tempo emerse nel SIN che abbraccia il territorio del Comune di Bussi e si estende lungo il fiume Pescara sino a Bolognano – dice Marsilio – E’ inutile ricordare, perché sotto gli occhi di tutti, che i ritardi fino ad oggi accumulati sono nella gran parte imputabili a quella scelta scellerata che il duo “Costa (M5S) – Morassut (PD)” promossero per il tramite del loro fidato Dirigente Generale per l’annullamento di una procedura di gara che si era conclusa e i cui lavori sarebbero cominciati di lì a poco, senza incorrere nell’avvio di una stagione di contenzioso che ha visto premiate le ragioni di questa Giunta”.
“E’ chiaro che il tempo trascorso inutilmente, che indubbiamente poteva evitarsi, ha causato un necessario ed opportuno adeguamento del progetto. In questi anni la Regione, la Giunta e i consiglieri onesti intellettualmente si sono dati da fare per contrastare ed annullare la scelta inopportuna dell’annullamento della gara proprio per assicurare la completa sicurezza del sito di Bussi e il conseguente rilancio di attività di sviluppo durevoli, accompagnate da una importante occupazione”.
“Nell’ultimo anno con il governo Draghi i rapporti con il Ministero della Transizione ecologica sono di gran lunga migliorati e sono certo che la collaborazione e il lavoro con il MiTE si intensificherà ancora di più nei prossimi mesi.
In ultimo, e questo mi rincresce, segnalo la malafede dei consiglieri del PD che strumentalizzano l’annoso problema di Bussi e il dolore dei suoi cittadini alimentando false ricostruzioni sull’inventato obbligo da parte della Regione Abruzzo di sostenere notevoli costi per l’esecuzione del progetto di bonifica.
Di tutto questo non vi è traccia alcuna nell’Accordo sottoscritto dalla Regione Abruzzo, ma vi è solo, la disponibilità, e ci mancherebbe altro, a garantire la copertura di ogni ulteriore spesa per la realizzazione degli interventi.
La notizia è falsamente alimentata perché omissiva su un aspetto fondamentale, cioè che Edison è stato individuato quale responsabile della contaminazione e pertanto, ad oggi, alla stessa Società dovranno essere imputati i costi degli interventi di bonifica