Dimensionamento, entro il 30 novembre il piano della Regione Abruzzo. Cgil: “E mancano anche gli Ata”
Sul futuro l'ombra dell'autonomia differenziata e dello spopolamento
di Alessio Ludovici | 23 Settembre 2023 @ 06:00 | POLITICA
L’AQUILA – Intanto numeri e percorso. Ad illustrarli ieri in una conferenza stampa è stata la Flc Cgil con il segretario regionale Pino La Fratta, quello provinciale Miriam Anna Del Biondo e Antonio Lattanzi, referente dei dirigenti scolastici per il sindacato.
La data da segnare nel calendario è il 30 novembre, la Regione Abruzzo entro quella data dovrà deliberare il nuovo piano di dimensionamento.
I numeri. a partire dal prossimo anno scolastico si passa da 190 a 179 dirigenze: un taglio secco di 11 amministrazioni scolastiche. Premessa, secondo il sindacato, di una chiusura dei plessi anche alla luce del forte decremento della popolazione scolastica abruzzese. Già oggi, ha spiegato la Cgil, ci sono presidi alle prese con istituti comprensivi spalmati su 12 comuni e 14 plessi, da gestire con poco personale amministrativo e tecnico e con ancora meno collaboratori scolastici.
Le aree interne, la provincia dell’Aquila in primis ma non solo, saranno le più impattate perché la logica di queste riforme, spiegano dal sindacato, sono sempre i numeri e i numeri penalizzano sempre chi è già in difficoltà.
Del resto, rispetto al 2009 oggi l’Abruzzo fa segnare un desolante -11% di alunni. Peggio di tutti fa la provincia di Chieti, 7mila alunni in meno pari a una perdita del 15% di popolazione scolastica. Segue L’Aquila, 4294 alunni in meno, -12%. Teramo, 4138 alunni in meno, -10% e quindi Pescara, 2460 alunni in meno, -5,6%.
Anche l’attribuzione di organizzi e degli Ata è del resto fatta su base numerica ai sensi del Dar 81/2009. E così si scopre che, sempre rispetto al 2009, l’Abruzzo perde oltre 1000 unità di personale Ata.
A questa situazione va aggiunta, secondo il sindacato, la situazione del precariato, oltre 6500 i precari in regione e per lo più collocati nel sostegno.
Ciliegina sulla torta, ha spiegato La Fratta, l’ombra dell’autonomia differenziata: “L’Abruzzo di Marsilio dovrà dire cosa vuole fare”.
La Cgil rimane contraria ad ogni ipotesi di riforma del dimensionamento e annuncia nuove mobilitazioni in tutte le province e in tutte la scuole, con l’appuntamento in piazza a Roma già fissato per il prossimo ottobre.
“Vanno fatti investimenti, non tagli” l’appello di Lattanzi. “Qui la scuola è già al limite, abbiamo già le pluriclassi, il tempo pieno non c’è e il Pnrr così non ci aiuta”.