“Se non altro la virata sulle amanti della inchiesta Rimborsopoli avrà il pregio di aver fatto chiarire che la Commissione Pari Opportunità è cosa diversa dalle consigliere di parità che sono indicate dalla giunta regionale e nominate dal ministero”. E’ il sito Primadanoi.it a dare la notizia che la presidente della Commissione è Gemma Andreini, oggi dopo aver ascoltato il Tg2 (che ha nominato appunto la Commissione che presiede) e letto l’intervista del governatore al Corriere, ha deciso di chiedere le dimissioni della donna della stanza 114.
«Come donne siamo indignate e ci sentiamo offese da quanto si apprende in questi giorni dai media nazionali», dice Andreini, «pertanto chiediamo a gran voce le dimissioni di colei che risulterebbe coinvolta in questa triste vicenda di cui parlano i media locali e nazionali e di cui ha parlato in una intervista anche il presidente Gianni Chiodi, poiché crediamo che non possa affatto rappresentare le donne che ogni giorno lottano per vedere riconosciuti i propri diritti e la propria dignità non barattabile. E’ ovvio che colei che sarebbe coinvolta non rende giustizia al serio e rigoroso impegno quotidiano di tutte coloro che sono state nominate nella Commissione regionale Pari Opportunità e lavorano con impegno e correttezza per educare al rispetto di genere».
Andreini è chiara e specifica: «nessuna delle componenti nominate dal Consiglio regionale all’interno della Commissione Pari Opportunità e’ coinvolta in questa vicenda».
Della Commissione fanno parte Gemma Andreini, Rosaria Nelli, Mariangela Amiconi, Paola Bellisari, Francesca Cermignani, Monica Di Pillo, Patrizia Di Primio, Giancarla Galli, Valentina Mancini, Sabrina Saccomandi, Olga Salvatore, Laura Tinari.
«Precisazione di date e di nomine non trascurabile», continua Andreini, «poiché stando a quanto riportato dai giornali la donna in questione sarebbe stata nominata dal Ministero nel 2011, mentre le nomine per la composizione della Commissione Regionale Pari Opportunità sono fatte dal Consiglio regionale e risalgono al 14 aprile 2013. Come confermato oltretutto dalle dichiarazioni rese da Gianni Chiodi e pubblicate in data odierna sul Corriere della Sera».
«Le Componenti della Commissione, nominate nel 2013», aggiunge Andreini, «prendono quindi formalmente le distanze da questa vicenda e dalla donna in questione chiedendo le sue immediate dimissioni e diffidando ad ogni superficiale generalizzazione che lederebbe l’onore e il decoro di persone non coinvolte in questa vicenda».