Dehors: Scimia (Fdi) “Consiglieri opposizione non conoscono le norme vigenti”

di Redazione | 10 Novembre 2022 @ 16:27 | POLITICA
Dehor
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L’AQUILA – “Ormai è chiaro che questa opposizione, non trovando più argomenti concreti su cui poter intavolare un dialogo costruttivo per il bene della città, intende buttarla in caciara, convinta della poca attenzione degli aquilani”.  

Così una nota di Leonardo Scimia, capogruppo Fdi in Consiglio comunale. 

“L’ultimo esempio ce lo forniscono i consiglieri di opposizione Romano e Rotellini che, dopo valide discussioni in V commissione garanzia e controllo sulle blatte e, a loro detta, l’impossibilità derogatoria degli orari del centro storico, oggi decidono di attaccare l’amministrazione sui Dehors e in particolare sulle (lecite) iniziative dei privati paragonando L’Aquila alla repubblica delle Banane. 

Oggi, ai sensi dell’articolo 9 comma 5 del Dl del 20 ottobre 2020, confermato dal Decreto aiuti ter, ogni attività commerciale può installare dei Dehors in deroga ai regolamenti comunali e senza alcuna approvazione. Una norma del 24 settembre dal governo Draghi proroga fino al 31 dicembre la deroga sul posizionamento dei dehors. 

Insinuare una disparità di trattamento messa in atto dall’amministrazione oppure parlare di Repubblica delle banane perché il Comune non regola i Dehors, dopo che il precedente governo ne ha disposto una deroga temporanea, è una mistificazione eccezionale ai danni della città intera che denotano poca conoscenza della materia e delle norme. 

Il comune ha applicato la norma nazionale senza modificarne alcuna parte, ritenendola valida sia per motivi sanitari sia per aiutare le attività commerciali provate dai lunghi mesi di stop decisi dal governo Conte. 

Noi, che siamo sensibili a chi ha deciso di investire in questa città, abbiamo deciso di togliere ogni onere aggiuntivo che altrimenti avrebbero pagato e coerentemente fino al 31/12 sarà così.  

Questa amministrazione ha varato un regolamento per l’uso degli spazi esterni alle attività commerciali e di somministrazione al quale non vuole rinunciare, ma nel frattempo non si può fare altro che attenersi alle leggi vigenti”.  

 

Di seguito le considerazioni del consigliere comunale Paolo Romano sui dehors

“È finita l’epoca della Repubblica delle banane, ha tuonato pochi giorni fa Meloni in conferenza stampa richiamando al dovere delle regole da seguire per i cittadini e da far seguire per il legislatore. Tutto condivisibile, se vogliamo.
Però vi racconto una storia.
 
Nel 2020, a L’Aquila, giunta a trazione Fratelli d’Italia, viene redatto un regolamento che disciplina i dehors, distinguendo le prescrizioni per quelli del centro storico da quelle per le periferie e le frazioni e permettendo per il centro solo pedane coperte da ombrelloni. Personalmente non lo votai motivando anche il mio voto contrario.
 
Di più: a maggio scorso feci anche la proposta di pensare a reintrodurre e a regolamentare i dehors chiusi in centro, in virtù della fine dell’emergenza CoVid (marzo 2022), dell’approssimarsi della stagione invernale e della fine anche delle deroghe concesse dal governo per i tavolini all’aperto (dicembre 2022).
 
Naturalmente la mia proposta non venne presa in considerazione: i dehors in centro storico dovevano continuare a essere chiusi solo con ombrelloni.
 
Ora nel fine settimana scorso sono spuntati dei dehors chiusi e persino due igloo trasparenti su pedana in legno di fronte al Duomo (immagino che questi ultimi siano particolarmente piaciuti alla Soprintendenza);
 
per me non ci sarebbe nulla di sbagliato, viviamo in una delle città più fredde d’Italia, ma la domanda che pongo è la seguente: se un commerciante del centro storico inoltrasse domani richiesta di allestimento per un dehors chiuso, gli verrebbe concessa l’autorizzazione dal Suap? O stiamo rifacendo figli e figliastri?
 
La soluzione, l’unica che oramai vedo possibile, è quella di cambiare il regolamento sui dehors, riportarlo di nuovo in Consiglio comunale e venire in aula con un po’ più di umiltà nell’ascolto delle opposizioni”.
 

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