da “La Zanzara” – Sergio de Gregorio ex-dv, ex-pdl leader d’italiani nel mondo: “Esiste il mio movimento politico, io ho chiesto al presidente Berlusconi che mi sembra affaccendato in altre cose di discutere sulla.. secondo un accordo nel 2013 avrei dovuto riproporre la mia candidatura e quella di un altro del mio movimento, io non mi ricandiderò e ho chiesto per iscritto al presidente Berlusconi dicendogli non mi candido di candidare un giovane del movimento italiani nel mondo. Se lui dice di no è probabile che io e qualcun altro gli presenti in tribunale un articolo 700 visto che ha firmato un accordo. Quando ciascuno di noi mette una firma sotto un accordo è responsabile di quello che fa, quando la mette il presidente Berlusconi non deve fare per finta. Voglio dal mio partito (il pdl) la sicurezza che un esponente del movimento italiani nel mondo sarà eletto nel prossimo parlamento e visto che l’accordo l’ha firmato il presidente Berlusconi lo voglio anche da Berlusconi, non estorco posti in parlamento, se il partito non ottempererà a questo accordo.. “.
Sul fatto se fu o meno pagato per il ribaltone del governo Prodi: “Guardi io prima di uscire dal parlamento sia tranquillo che andrò dai magistrati di Napoli e tutto ciò che è stato il rapporto con Berlusconi, con il mio partito e tutta la mia storia politica la racconterò scrivendo una pagina nuova della politica italiana… guardi io ero presidente della commissione difesa ero convocato tutti i giorni dall’ambasciatore americano in Italia e qualche volta veniva addirittura lui a casa mia ed era preoccupatissimo che Berlusconi tornava al suo posto perché quel governo Prodi metteva in discussione la rete di sicurezza europea e gli americani erano preoccupati per la base di Vicenza, tifavano Berlusconi e quando Berlusconi lanciò l’operazione libertà (per cacciare Prodi e tornare lui al governo) noi facemmo una battaglia politica molto importante, ci fu un gran tifo per Berlusconi, gli americani si interessavano molto alle questioni italiane… ho preso un finanziamento come l’hanno preso tutti i partiti minori della coalizione di un milione di euro per portare in tutta Italia più di 110 consiglieri comunali.”
“Ho rotto con Berlusconi, perché Berlusconi in questa fase dovrebbe pensare di più al rinnovamento, gli sto dicendo le cose che gli altri non gli dicono, non gli ho detto mai sì sempre, ho messo la mia esperienza a suo servizio.. oggi Berlusconi è nell’incertezza totale…”.