Cucine trasformate in uffici, ecco come il Covid ha cambiato il mercato dell’arredo
di Cristina D'Armi | 16 Gennaio 2021 @ 07:00 | Pillole social (di tutto di più)
L’AQUILA – Il Covid ha cambiato il mercato dell’arredo. La pandemia da Coronavirus ha costretto la stragrande maggioranza delle persone a lavorare e studiare nella propria dimora. Molti italiani, infatti, hanno dovuto ripensare all’arredamento e alla disposizione dei mobili in casa. Con la chiusura di bar, pub, ristoranti e l’abbandono degli uffici e dei banchi di scuola, la situazione all’interno del settore evidenzia alcune differenze. Mentre i prodotti per la casa hanno riscontrato un trend positivo, per le forniture di uffici e bar c’è stata un crollo rilevante. “Le famiglie hanno trasformato le cucine in scuole, le camere da letto in luoghi di lavoro e i cortili in parchi divertimento“, ha dichiarato Ikea in una nota.
Ma non solo, dati negativi sono stati riscontrati anche nel settore tessile, anche tenendo conto degli acquisti che gli italiani hanno fatto nei mesi di lockdown. In piena emergenza sanitaria, l’arredamento è stato un buon modo per migliorare l’umore. Articoli d’arredamento, decorazioni, tappeti, soprammobili per rendere la casa più ospitale e confortevole non sono bastati per avere dati positivi sulle vendite. Lo confermano i dati ottenuti tra gennaio e agosto 2020: le vendite al dettaglio di mobili ed articoli tessili e di arredamento per la casa, infatti, sono scese del 17,8%.
I mobili rappresentano uno dei settori chiavi del made in Italy. Nonostante ciò, l’industria italiana dell’arredamento ha chiuso il 2020 con un calo di produzione del -20% ed export -18. Nei primi 8 mesi del 2020, a seguito degli effetti dell’emergenza sanitaria, le imprese di mobili hanno perso il 17,4% del fatturato e le Le micro e piccole imprese hanno ridotto i ricavi di 1.193 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Così il covid ha cambiato il mercato dell’arredo.