Covid19, Viminale: “Attività motoria si può fare senza mascherina se isolati”
di Redazione | 17 Ottobre 2020 @ 16:29 | UTILI”Disporre l’intensificazione dei servizi e delle attività finalizzate ad assicurare il rigoroso rispetto” delle misure di contenimento del coronavirus contenute nel dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte il 13 ottobre scorso. E’ quanto si legge in una circolare inviata ai prefetti dal Viminale e firmata dal capo di gabinetto Bruno Frattasi. La circolare ripercorre tutte le nuove disposizioni.
In particolare, si legge nel testo, dall’obbligo di utilizzo della mascherina ”non vanno ricomprese alcune attività svolte all’aperto che, in ragione del loro particolare dispendio energetico, sono invece riconducibili all’attività sportiva e, quindi, parimenti esentate” come ”jogging, footing, trekking, nordic walking o altre forme di camminata sportiva” potranno continuare ”a svolgersi senza utilizzo della mascherina, purché ciò avvenga in condizioni tali da garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno due metri” per ogni attività sportiva.
Sono esentati dall’obbligo di indossare la mascherina ”i conducenti di biciclette, anche a ‘pedalata assistita’, per i quali ricorrono, dato l’impegno fisico richiesto dall’uso del mezzo, condizioni non dissimili”.
In ogni caso, si legge nella circolare, ”al fine di valutare la sussistenza o meno dell’obbligo di utilizzo della mascherina” vanno valutate le ”caratteristiche dei luoghi” o le ”circostanze di fatto” che garantiscano “in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”, fermo restando ”il diverso obbligo, che non conosce eccezioni, di avere sempre con sé tale dispositivo di protezione”.
Perciò, si legge, anche ”l’attività motoria, al pari di ogni altro tipo di attività, purché effettuata nelle condizioni suddette, è esonerata dall’obbligo di utilizzo della mascherina”. Nella circolare viene riportata ”la raccomandazione, che rappresenta un’indicazione prudenziale”, a utilizzare ”i dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private, allorché si sia in presenza di persone non conviventi”.
“Tale utilizzo in ambito privato – spiega la circolare – rappresenta una misura di profilassi il cui rispetto resta affidato al senso di responsabilità dei singoli, atteso il riscontrato legame fra l’aumento dei contagi e le dinamiche relazionali che si sviluppano nel contesto amicale o in quello riferito a familiari non conviventi.