Covid: le Regioni con meno contagi quelle che hanno firmato più ordinanze, record in Abruzzo

di Redazione | 14 Maggio 2020 @ 17:05 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Le regioni meno colpite dal Covid sarebbero quelle che hanno firmato più ordinanze. Tra queste l’Abruzzo, ma anche la Toscana, la Campania, la Calabria e il Lazio, in cui sarebbero stati prodotti tra i 30 e i 50 provvedimenti in più rispetto alla normativa di carattere nazionale in vigore dall’inizio dell’emergenza sanitaria in atto.

Questo almeno quanto emerge da uno studio condotto Centro Studi di FB&Associati, la prima società di lobbying e advocacy fondata in Italia nel 1996 che, secondo quanto si legge sul Corriere della Sera, “ha esaminato la produzione normativa regionale, nell’ottica di identificare le motivazioni che hanno spinto i governatori locali a disporre limitazioni sui rispettivi territori”.

In particolare, lo studio sottolinea che “se da un lato alcuni governatori hanno sostenuto che il contenimento dei casi sarebbe dovuto proprio alle maggiori restrizioni imposte, dall’altro sembrerebbe che Regioni omologatesi alle restrizioni del governo centrale siano riuscite a limitare, comunque, il numero dei contagi”.

D’altro canto, proprio in base ai dati, le Regioni che hanno contato più vittime sono anche quelle che hanno prodotto meno ordinanze. La Lombardia è addirittura in ultima posizione con soli 9 provvedimenti. Il Veneto ne ha varati 14, il Piemonte 13, mentre l’Emilia-Romagna “solo” 18. Niente a che vedere con le 49 prodotte in Abruzzo, le 40 emesse e le 39 della Campania.

Secondo lo studio è “probabile che un ruolo abbia giocato anche il colore politico dei singoli governatori. Ma l’analisi ha un rilievo maggiore se si guarda alla cosiddetta ‘fase 2′”.

“Se la fase uno, quella di maggiore crisi, ha comprensibilmente mostrato una serie di criticità nel rapporto tra Stato e Regioni in considerazione dell’articolato sistema di competenza previsto dalla Carta Costituzionale, — è scritto nello stesso studio — le forze centripete di alcuni governatori rischiano di rendere quantomeno difficile la gestione della fase due. L’iniziativa della presidente della Regione Calabria di una riapertura anticipata di bar e ristoranti con servizio al tavolo, e il conseguente annullamento – da parte del Tar Calabria – di parte dell’ordinanza regionale, è stata il primo esempio della difficoltà di assicurare una ripresa quanto più omogenea possibile”.


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