Covid hospital a Pescara fa temere lo scippo all’Aquila, Pietrucci: “Presupposto per Dea di II livello”
di Redazione | 15 Aprile 2020 @ 08:54 | POLITICA
L’AQUILA – Fa discutere, anche se a scoppio ritardato, la decisione della Regione Abruzzo di riconvertire a Covid hospital una struttura di Pescara adiacente all’ospedale Santo Spirito per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
L’annuncio il 6 aprile scorso da parte del presidente Marco Marsilio e dell’assessore alla sanità Nicoletta Verì, dopo che il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha comunicato il parere favorevole e autorizzato la spesa di 7 milioni di euro per i lavori di riqualificazione della palazzina; altri 3 milioni di euro saranno concessi dalla Banca d’Italia.
“Con 10 milioni di euro si potrà realizzare il progetto dell’Ospedale Covid-19 a Pescara – ha detto il governatore -. Se dovessero mancare i fondi, la Regione è pronta ad intervenire. Già martedì si procederà all’affidamento della progettazione dei lavori ed entro 24 ore si passerà all’apertura del cantiere”.
“Meditate su quello che vuole fare la giunta della Regione Abruzzo”, dice oggi il consigliere regionale del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci.
“Un ospedale nuovo a Pescara Covid da 13 mln di euro (intanto abbiamo ospedale di Pescina vuoto, cliniche vuote e personale in cassa integrazione) che poi magari diventa il presupposto per avere il Dea di secondo livello”.
“Leggo una destra locale, evidentemente imbarazzata, giustificare la giunta regionale con le consuete riprese de ju lattaro!! – continua Pietrucci in un post su Facebook – . Vorrei ricordare che i soldi per il Delta Medico ci sono già (non per concessione ma per diritto) perché previsti per la ricostruzione del San Salvatore, mentre la centrale unica del 118 è già finanziata da anni, grazie alla donazione della Regione Emilia Romagna da 6,5 milioni di euro”.
“Ergo non ci stanno regalando niente”, accusa il consigliere dem, “non è prevista nessuna misura compensativa rispetto ai soldi che vengono ‘buttati’ per costituire a Pescara un ospedale nuovo ( dovrebbe essere pronto per luglio quando si spera e si presume per altro che siamo fuori dall’emergenza)”.
“Questa cosa presuppone una definitiva riorganizzazione della rete ospedaliera dell’emergenza (a oggi il modello vincente contro il Covid è la diagnosi preventiva con i tamponi e la medicina territoriale con i medici di base). Rafforza l’ospedale unico del Dea di II livello su Pescara senza discussione e senza dibattito regionale alcuno. Fermate per favore questo sperpero di denaro pubblico che pagheranno i cittadini abruzzesi”, conclude Pietrucci. (m.sig.)