Covid e salute mentale: associazioni e sindacati inviano proposte a Regione e Asl
di Redazione | 23 Aprile 2020 @ 15:34 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Il 22 aprile scorso, le associazioni Altri Orizzonti, Arci Abruzzo – Molise, 180amici l’aquila, Cittadinanzattiva, Cosma, Percorsi, Unasam e i sindacati Cgil Abruzzo Molise, Cisl Abruzzo – Molise, Uil Abruzzo si sono rivolti al presidente della Regione Abruzzo, all’assessore alla Salute e alle Pari opportunità, al presidente della Quinta Commissione del Consiglio Regionale, al direttore del Dipartimento alla salute e al welfare, ai direttori generali delle quattro Asl regionali e ai rispettivi direttori dei Dipartimenti di salute mentale, sottoponendo le proprie considerazioni in merito ai servizi per la salute mentale erogati nella fase 1 dell’emergenza e avanzando delle proposte da attuare nell’imminente fase 2.
L’analisi della situazione ha portato ad evidenziare marcate differenze tra le quattro province e anche all’interno dei Dipartimenti tra i diversi Centri di Salute Mentale. Così, le prestazioni in forme individuali domiciliari sono rarissime, alcuni Centri hanno addirittura sospeso le attività ambulatoriali limitandosi alle urgenze e ai pazienti non resta che un accesso telefonico; le attività riabilitative continuano, a distanza, solo grazie agli sforzi degli Enti del Terzo Settore.
Le proposte e le richieste per la fase 2 si sviluppano, principalmente, su due livelli.
Ai direttori dei Dipartimenti di salute mentale viene chiesto che i Centri di salute mentale funzionino normalmente (così come previsto dall’Ordinanza del presidente della Regione n.3 del 9 marzo 2020), che garantiscano l’apertura anche nelle fasce orarie pomeridiane e nella giornata di sabato, che venga mantenuta la possibilità di accesso diretto non programmato in caso di necessità clinica e/o per eventuali urgenze e che le attività di gruppo sia per utenti che per familiari vengano garantite, anche attraverso il contatto telefonico ed altre modalità di telecomunicazione.
Al presidente della Regione, all’assessore alla Salute e alle Pari opportunità e al direttore del Dipartimento salute e welfare della Regione, d’altro canto, viene chiesto di convocare con assoluta urgenza il Tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale e di fornire delle linee guida alle Pubbliche amministrazioni cui è affidata la gestione dei servizi sanitari e sociali per la conversione dei servizi semi-residenziali con l’attivazione di prestazioni in via alternativa, attraverso il passaggio della coprogettazione fra le Pubbliche Amministrazioni, le Aziende Sanitarie o gli enti locali e l’ente gestore.
Si afferma, ancora una volta, la necessità di una rete fattiva tra territori e istituzioni: la richiesta forte è quella di aumentare gli sforzi per la tutela e la cura della salute mentale, ancor più in questo periodo di isolamento forzato e, in proiezione, guardando alle conseguenze che il lockdown e il protrarsi dell’emergenza avranno sulla popolazione.