Covid e adolescenza: al via il “progetto Amazoom” per curare i disturbi post traumatici

Progetto nato per sostenere le famiglie dei ragazzi con disabilità e messo in campo dai Centri di scienze riabilitative e diagnostiche per l’età evolutiva operanti nel Gruppo Ini

di Redazione | 31 Gennaio 2022 @ 14:43 | SALUTE E ALIMENTAZIONE
progetto amazoom
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L’AQUILA – Al via il “progetto Amazoon” per curare i disturbi post traumatici in età infatile e adolescenza. Il progetto è nato per sostenere le famiglie dei ragazzi con disabilità. Un numero in aumento, tra i 2mila bambini e adolescenti fino ai 18 anni presi in carico, insieme alle loro famiglie, per tutti i traumi di coloro che devono far fronte ai disturbi provocati dalla pandemia del covid-19, e dalla sottrazione dei bisogni di contatto, di aggregazione, di esperienza ludica e ricreativa, delle normali relazioni sociali.

Questo un primo bilancio dell’importante servizio messo in campo con il progetto Amazoom, dai Centri di scienze riabilitative e diagnostiche per l’età evolutiva operanti nel Gruppo Ini, l’Istituto neurotraumatologico italiano, fondato dal compianto professor Delfo Galileo Faroni, che da oltre 70 anni opera nel Lazio, in Abruzzo e nel centro-sud Italia.

Responsabili del progetto sono la neuropsichiatra infantile Maria Nicoletta Aliberti, la psicologa e psicoterapeuta Fabiana De Iorio e lo psicologo Claudio Marrella.

A spiegare le motivazioni del progetto è la neuropsichiatra Aliberti: 

“Con la pandemiasi è palesata la necessità di offrire uno spazio ulteriore e dedicato soprattutto ai bambini e ai genitori con esperti pronti a dare risposte all’importante condizione di affaticamento psicologico e mentale che si è cominciato a palesare con la pandemia. Abbiamo rilevato una accentuazione dei disturbi legati alla difficoltà di controllare l’impulsività e l’aggressività, disturbi del comportamento alimentare e disturbi ansiosi, fino alla depressione”.

Il servizio si sviluppa attraverso una prima visita di un medico neuropsichiatra in presenza dei genitori con il loro bambino, finalizzata a valutare il bisogno e l’analisi dei sintomi. In seguito alla condivisione con la famiglia di quello che è stato l’esito valutativo, si struttura un percorso di presa in carico, in cui la famiglia e il bambino vengono accolti e sostenuti in un percorso di riabilitazione integrata, che può essere legato alla psicomotricità, alla logopedia, al supporto psicologico. Le visite possono essere svolte anche a distanza, con collegamento on line, in caso di quarantene e positività al covid.

Spiega ancora la Aliberti:

“Una situazione problematica che sta emergendo e su cui c’è massima attenzione a livello scientifico, è quella relativa alla popolazione di bambini che sono nati durante la pandemia, nella fascia da 0 a 3 anni, che hanno sperimentato dal momento della nascita una nuova modalità di relazioni sociali e affettive, segnate dall’impossibilità di avere un contatto diretto con la famiglia ristretta a causa di infezioni in corso e limitazioni alla mobilità”.

Per fruire del servizio si può contattare il numero unico (anche tramite WhatsApp): 342.7533737; o telefonare alle singole strutture: Ini Villa Dante età evolutiva di Guidonia (0774.351211 oppure 0774.351239), Villa Alba di Fonte Nuova (06 8378041), Villa Alba di Veroli (0775.338505 0775.338511), INI Medicus di Tivoli (0774.33881).

Il gruppo conta 10 strutture sanitarie, oltre 1200 posti letto e circa 2mila dipendenti. A Canistro, in Abruzzo, la clinica Ini è convenzionata nella monospecialistica in ortopedia e riabilitazione con il sistema sanitario nazionale.


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