L’AQUILA – Le misure di restrizione adottate dal governo a partire da marzo, per scongiurare la diffusione della pandemia da Coronavirus, stanno andando allentandosi, con la maggior parte delle persone che hanno ricominciato a lavorare in sede, a fare sport e, in generale, a uscire.
Il lockdown dei mesi scorsi ha però ha avuto un impatto negativo sullo stato psico-fisico di molti italiani, provocando un grande cambiamento nelle abitudini nella vita e determinando quindi un peggioramento della qualità del sonno, con conseguente ansia e stress.
Come poter migliorare, ora, i ritmi sonno-veglia andati persi e tornare a dormire serenamente? Lo spiega a L’Aquila Blog la psicoterapeuta aquilana Valentina Mellone.
Il periodo della quarantena è stato difficoltoso sotto molti punti di vista. Quali sono gli effetti psicologici che ci portiamo dietro dal periodo del lockdown?
Da un’indagine del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi è emerso che durante il periodo del lockdown circa il 63% degli italiani manifestava disturbi come insonnia, mal di testa, mal di stomaco, ansia, panico e depressione.In questa nuova fase di riapertura possiamo ipotizzare che l’incertezza legata al futuro, le gravi conseguenze economiche che hanno colpito diverse famiglie e il timore di possibili contagi possano alimentare in alcune persone ulteriori vissuti di ansia e stress, andando a incidere a loro volta sulla qualità del sonno.
Molte persone riferiscono di avere problemi di sonno anche in questo periodo. Ciò è dovuto agli effetti del Covid19 e del periodo che abbiamo vissuto?
Alcune recenti ricerche antecedenti al Covid19 hanno evidenziato come, negli ultimi anni, sempre più persone riferiscono un sonno inadeguato, con delle percentuali che si aggirano attorno al 30% della popolazione. I disturbi del sonno sono infatti molto comuni; possono essere transitori e legati a una fase di cambiamento, come nel periodo del lockdown, o ad abitudini scorrette, mentre in alcuni casi si associano a vere e proprie condizioni di sofferenza psicologica, come ad esempio nei disturbi dell’umore. Questo non vuol dire che chi soffre di insonnia abbia necessariamente un disturbo psicologico.
Il sonno è considerato un elemento fondamentale per il benessere psicofisico. In che modo incide sulla salute psicologica?
Un sonno inadeguato per qualità e/o quantità di ore comporta diverse conseguenze sul piano psico-fisico. Dal punto di vista delle funzioni psicologiche, dormire poco e male incide sui livelli di attenzione, concentrazione e motivazione, sulla memoria e sulla capacità di giudizio, con le ovvie conseguenze che ciò comporta rispetto alla performance lavorativa o scolastica delle persone. Per esempio, gli adolescenti che hanno l’abitudine di restano svegli fino a tardi per chattare o giocare al pc vanno più facilmente incontro anche a un calo del rendimento scolastico, a causa del fisiologico abbassamento dei livelli di attenzione, concentrazione, memoria. La qualità del sonno, inoltre, influisce anche sull’umore, incidendo ad esempio sull’irritabilità. Infine, è importante ricordare che dormire poco aumenta il rischio di attacchi di cuore, ictus, ipertensione, diabete, e anche di obesità, con le ovvie ricadute che queste condizioni mediche hanno anche sul benessere psicologico.
Come possiamo aiutarci?
È importante evitare di generalizzare perché non esiste una “regola” uguale per tutti in quanto ogni persona ha una propria specificità, e sono molteplici i fattori individuali e contestuali che concorrono a determinare la qualità del sonno. A ogni modo, si possono introdurre dei piccoli accorgimenti e attuare “l’igiene del sonno”, cioè l’insieme di comportamenti e abitudini che facilitano, da un punto di vista fisiologico, un sonno adeguato.
Ad esempio, è una buona abitudine cercare di svegliarsi tutti i giorni alla stessa ora, limitare il sonno pomeridiano a non più di venti minuti, creare un ambiente serale rilassante, con luci soffuse e volumi bassi, evitare di passare troppo tempo prima dell’addormentamento davanti a schermi di pc e smartphone, limitare il consumo di nicotina e alcool alla sera.