Covid-19, Bonaccini: “Gli Enti locali chiedono nuovi criteri per il contact tracing”
di Redazione | 26 Ottobre 2020 @ 11:24 | ATTUALITA'
PESCARA – “L’attività di contrasto alla diffusione del virus prosegue, focalizzando ancora di più l’attività di tracciamento sui focolai familiari, con i servizi sanitari territoriali che potranno ritarare i loro interventi sulla base del carico di lavoro. Così come verranno rafforzati i controlli attraverso l’utilizzo di tamponi rapidi e l’attività di prevenzione estendendo gli screening epidemiologici, con le Regioni che potranno fare accordi con farmacie e strutture private accreditate per la realizzazione di test sierologici”. Così Stefano Bonaccini, presidente conferenza delle regioni, nella lettera inviata ieri al ministro della Salute, Roberto Speranza, in merito all’attività di contact tracing.
“Le Regioni – prosegue Bonaccini – dovranno, attraverso specifiche linee di indirizzo operative, coordinare gli interventi attuativi di eventuali accordi nazionali tra Governo e i medici di medicina generale perché questi ultimi effettuino i tamponi rapidi antigenici e garantiscano la presa in carico dei loro pazienti nel periodo di isolamento in caso di positività- Al fine di potenziare anche le attività epidemiologiche a vasti strati della popolazione – aggiunge – le Regioni potranno stipulare specifici accordi con le farmacie, centri di raccolta sangue, per lo svolgimento di esami sierologici o, nel caso di strutture ospedaliere e ambulatoriali private accreditate per l’esecuzione di tamponi rapidi”.
Infine, conclude Stefano Bonaccini: “la sorveglianza attiva con la telefonata a casa sarà comunque garantita per i soggetti più fragili- conclude il Presidente della Conferenza delle Regioni- mentre per i casi valutati ad hoc, potrà invece essere resa possibile tramite app per la presa in carico tempestiva in caso di sviluppo di sintomatologia. Naturalmente per l’attivazione di questa modalità sarà necessario il consenso dell’interessato”.
Infine, conclude Stefano Bonaccini: “la sorveglianza attiva con la telefonata a casa sarà comunque garantita per i soggetti più fragili- conclude il Presidente della Conferenza delle Regioni- mentre per i casi valutati ad hoc, potrà invece essere resa possibile tramite app per la presa in carico tempestiva in caso di sviluppo di sintomatologia. Naturalmente per l’attivazione di questa modalità sarà necessario il consenso dell’interessato”.