Coronavirus: turismo aquilano in ginocchio, presenze calano più del 90%
di don Daniele Pinton | 08 Marzo 2020 @ 06:40 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Nessuna prenotazione, molte disdette e un crollo delle presenze che supera il 90 per cento.
È questa la situazione che il turismo aquilano si trova ad affrontare a seguito del diffondersi della psicosi da Coronavirus, con molti degli albergatori che hanno fatto appello al sindaco Pierluigi Biondi e hanno firmato una richiesta volta a mettere in atto tutte le possibili misure affinchè il settore, già in passato penalizzato, non subisca danni ulteriori. Nonostante il capoluogo abbia all’attivo un solo contagio e non abbia ancora registrato nessun decesso.
Eppure, come tutta l’Italia, anche L’Aquila si trova a fare i conti con una crisi senza precedenti. Una crisi in divenire, soprattutto a fronte dei cali che tutto il Bel Paese sta subendo in questi giorni.
E relativamente agli impatti dell’epidemia sui flussi nazionali, i numeri di Assoviaggi Confesercenti parlano chiaro: sarebbero infatti di più di 50 mila i viaggi prenotati e decine e decine di migliaia preventivi annullati. Numeri di morte, quindi, il cui impatto potrebbe costare all’economia italiana fino a 4,5 miliardi di euro.
Per non parlare poi dei danni subiti anche a livello regionale, con il conseguente timore per le conseguenze che l’emergenza potrebbe avere sul comparto in vista dell’arrivo della stagione primaverile e di quella estiva che, anche alla luce dei recenti sviluppi, potrebbero subire un tracollo senza precedenti. Soprattutto anche in una regione che, negli ultimi anni, era riuscito a registrare un incremento considerevole dal punto di vista della promozione.
Per quanto riguarda in particolare le agenzie di viaggi situate nel capoluogo, tutte si trovano al momento impegnate a gestire più disdette che prenotazioni, con molti delle strutture ricettive che stanno chiudendo i battenti a causa del crollo delle presenza.
Almeno a detta di Stefano Tambè dell’agenzia del Touring club italiano dell’Aquila, che parla di un “turismo locale immobile, con un calo delle prenotazioni tra il 90 e il 100 per cento rispetto ai mesi scorsi”.
“Sono giorni difficili un po’ per tutto comparto – ha detto a L’Aquila Blog -. Il problema sono soprattutto le disdette negli alberghi. Le agenzie, seppur in percentuali di gran lunga inferiori, continuano comunque a lavorare sulle prenotazioni effettuate prima della diffusione del virus. Il problema è che, nonostante negli ultimi tempi la situazione aquilana fosse leggermente migliorata rispetto al passato, la fuga dei turisti andrà a coinvolgere un tutto il commercio cittadino già penalizzato”.