Coronavirus: Regione riapre trattative con scuole paritarie a rischio chiusura
di Mariangela Speranza | 18 Aprile 2020 @ 07:15 | ATTUALITA'
L’AQUILA – “Dopo la mancata approvazione degli emendamenti alla legge Cura Abruzzo per la creazione di un fondo per il sostegno per i nidi e le scuole paritarie, siamo riusciti ad attirare l’attenzione della Regione e le trattative si sono finalmente riaperte”.
Ad affermarlo a L’Aquila Blog, Vera Perez, presidente provinciale della Federazione italiana scuole materne (Fism), che in Abruzzo rappresenta, sostiene e fornisce servizi a 189 scuole dell’infanzia e primarie e 210 asili nido, di cui 97 solo nel capoluogo, gestiti da enti ecclesiastici e congregazioni religiose. Tra questi, la Dottrina Cristiana o le Suore Francescane, che operano all’Aquila come sulla costa e che stanno risentendo dell’emergenza in corso esattamente come gli altri 13 mila istituti paritari italiani.
Il settore scolastico paritario vive da anni una grossa crisi, ma il Coronavirus lo sta mettendo letteralmente in ginocchio, con molte delle strutture che potrebbero addirittura essere chiuse, togliendo così lavoro a moltissimi dipendenti, tra insegnanti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario e anche privando molti bambini e le loro famiglie di un punto di riferimento territoriale, etico e sociale di primaria importanza.
Per non poche di loro, si tratta inoltre di un vero e proprio problema di sopravvivenza: pur essendo infatti riconosciute entrambe come servizio scolastico pubblico, la principale differenza tra la scuola statale e quella paritaria, sta proprio nel fatto che mentre le prime sono coperte dallo Stato, per il mantenimento delle stesse strutture come per gli stipendi del personale, le seconde dipendono anche dal contributo pedagogico delle famiglie che, a causa della crisi economica, potrebbero però non riuscire più a pagare.
E se i decreti emanati dalla presidenza del Consiglio hanno dato pochissime indicazioni in merito, mettendo ancora più in difficoltà gli enti gestori e inducendo la stessa Fism nazionale e la Conferenza Episcopale Italiana a chiedere alle istituzioni un sostegno diretto alle scuole ai servizi educativi no profit di loro competenza, la non approvazione degli emendamenti alla legge Cura Abruzzo presentati dal consigliere regionale Sandro Mariani e volti alla creazione di un fondo che potesse sostenere l’educazione per l’infanzia sembravano aver dato il colpo di grazia a molti degli istituti locali.
Tanto che la Fism aquilana, come anche il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia per l’Abruzzo, aveva scritto sia al presidente della Regione, Marco Marsilio, che all’assessore alla Pubblica Istruzione, Piero Fioretti, proprio per avere delle risposte in merito. Risposte che, come conferma anche la stessa presidente provinciale Fism, sono arrivate proprio in questi giorni, riaprendo quindi il confronto con le istituzioni, “almeno per quanto riguarda i nidi, i micronidi e le sezioni primavera, che sono accreditati alla Regione”.
“Per le scuole d’infanzia e le primarie, attendiamo ore l’intervento delle istituzioni statali – prosegue -. Lo abbiamo chiesto più volte, puntando soprattutto sull’importanza che le paritarie rivestono per il territorio e i suoi abitanti: con i nostri istituti copriamo infatti diverse zone, rispondendo alle esigenze educative di intere comunità, evitando il sovraffollamento delle strutture pubbliche e assicurando elevati standard didattici. Dall’inizio dell’emergenza e nonostante le difficoltà economiche delle famiglie, abbiamo inoltre garantito continuità proprio attraverso le lezioni a distanza e adesso è necessario che lo Stato intervenga, altrimenti molte scuole saranno costrette ben presto a chiudere”.