Coronavirus: più morti di quanto si crede, lo studio Inps

di Redazione | 22 Maggio 2020 @ 17:39 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Il reale bilancio delle vittime del Coronavirus sarebbe più alto di quello ufficiale, con circa 19mila decessi che non sarebbero finiti nei bollettini delle Regioni e della Protezione civile.

È quanto emerge dalla Analisi della mortalità nel periodo di epidemia da Covid-19 condotta dall’Inps, secondo la quale tra il primo marzo e il 30 aprile 2020 in Italia ci sono state circa 47mila morti in più rispetto alla media degli anni precedenti nello stesso periodo, a fronte di 28mila decessi ufficialmente attribuiti al coronavirus nello stesso periodo.

L’Inps ricorda che bisogna prendere questi dati con cautela, perché a influenzare il numero di decessi di marzo e aprile 2020 è intervenuta tutta una serie di fattori legati all’epidemia. È praticamente certo che parte di queste 19mila morti non è finita nei bollettini perché non è stata dovuta alla Covid-19, ma alle conseguenze più o meno dirette dell’epidemia.

Tra le cause c’è il sovraccarico del sistema sanitario, che ha peggiorato l’assistenza delle persone con altre malattie e con improvvisi problemi di salute. Altri pazienti potrebbero aver rinunciato ad andare in ospedale per paura del contagio, e per questo potrebbero non aver ricevuto le cure che in condizioni normali avrebbero salvato loro la vita.

“Possiamo attribuire una gran parte dei maggiori decessi avvenuti negli ultimi due mesi, rispetto a quelli della baseline riferita allo stesso periodo, all’epidemia in atto” si legge nell’Analisi dell’Inps, che ricorda come i test virologici, gli unici che possono far finire una persona nei bollettini ufficiali, sono stati fatti prevalentemente in ospedale, e molto difficilmente quando il decesso è avvenuto in casa.


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