Coronavirus: per il turismo un futuro a km0
di Redazione | 13 Aprile 2020 @ 06:44 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Tutto fa pensare che, anche quando sarà parzialmente risolta l’emergenza, il turismo in Italia cambierà faccia. Per lo meno, nel medio termine, e cioè nei prossimi 6 mesi. Quello del turismo, infatti, è uno dei settori più duramente colpiti dalla pandemia, in quanto trae giovamento dagli spostamenti internazionali delle persone, praticamente bloccati in questo periodo di lockdown.
E in futuro? In base a una ricerca condotta da Airbnb su un gruppo di viaggiatori italiani, e riportata da ilgiorno.it, emerge che le persone che nell’arco dei prossimi 6 mesi prevedono di fare viaggi domestici sono più del doppio rispetto a quelle che pensano di andare oltre confine. Il country manager della piattaforma di affitti brevi, Giacomo Trovato, ha sottolineato che si va verso un turismo di prossimità, quasi a km 0, con soggiorni in campagna, nelle città d’arte o in località di mare e di montagna non troppo lontane. Per spingere la ripresa “bisognerà garantire la possibilità di cancellare la prenotazione fino all’ultimo momento, una flessibilità estrema. E poi mantenere i prezzi bassi, lasciando sul mercato alloggi a condizioni molto vantaggiose, che piano piano potranno far ripartire la domanda”.
Per quelle località a vocazione internazionale è evidente che gli spostamenti saranno legati alle condizioni sanitarie nei Paesi d’origine e potrebbe essere più lenta.
Sul versante prezzi, l’auspicio di Trovato nel mantenere in futuro un contenimento degli affitti, è già realtà oggi. Ora i prezzi stracciati perché il turismo attuale è solo quello di necessità, cioè di medici o infermieri in trasferta, o di chi è in cerca di spazi dove mettersi in quarantena isolandosi dalla famiglia. Bisognerà vedere di quanto si rialzeranno gli affitti a emergenza conclusa.