Coronavirus, Messe sospese ma i sacerdoti continuano il loro servizio all’interno delle comunità cristiane

Il suono serale del campanone di S. Silvestro, porterà nelle case la benedizione della Chiesa

di don Daniele Pinton | 09 Marzo 2020 @ 19:43 | CREDERE OGGI
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Nel primo giorno dell’interruzione di tutte le attività liturgico-celebrative nelle chiese dell’Arcidiocesi dell’Aquila, come indicato dalla Conferenza Episcopale Italiana, nel rispetto di tutte le norme emanate dal Consiglio dei ministri con il Decreto emanato nella serata del 7 marzo, molti sacerdoti si sono già attivati per dare segni di vicinanza e condivisione alle loro comunità parrocchiali.

Le varie situazioni che hanno contraddistinto le nostre comunità parrocchiali in questi ultimi dieci anni, hanno fatto si che fosse proprio la celebrazione eucaristica quotidiana il luogo di comunione e di condivisione di tutti i fedeli. Dopo il terremoto del 2009, non ci si è mai fermati. Le piazze, le tende, i container, i prati e anche le cime dei monti, sono stati luoghi identificativi delle nostre parrocchie: luoghi in cui si celebrava l’Eucaristia, ma anche luoghi dove si condividevano le sofferenze, le paure, le perdite e soprattutto le speranze per un futuro nuovo.

Oggi ci troviamo a vivere un’emergenza diversa. Siamo chiamati non più a condividere fisicamente una dinamica di collettività, ma la distanza fisica tra persone che pur nella tristezza del momento, può farci riscoprire il senso vero della famiglia e della comunità cristiana.

Essere un cuor solo e un’anima sola in Cristo, potrà essere il modo con cui testimoniare il nostro impegno. ‘Nulla è perduto: ce la faremo’. Questo slogan che si inizia a intravedere affisso nelle strade della nostra Città, è il punto di partenza in questa lotta quotidiana.

I presbiteri continuano ad essere presenti sia all’interno delle Chiese, ma anche e soprattutto in mezzo al popolo a loro affidato. Il Cardinale Arcivescovo Giuseppe Petrocchi, in continuo collegamento con i presbiteri dell’Arcidiocesi, sta costantemente esortando e sostenendo i sacerdoti nel ‘rimanere in prima linea’ testimoniando la presenza di Cristo e il conforto della Chiesa, soprattutto in questo tempo di incertezza e di paura. La preghiera è il luogo del loro primo impegno e la disponibilità ad incontrare tutti coloro che sono nella difficoltà per portare una parola di consolazione, è lo stile con il quale di momento in momento, vivono questo tempo di crisi. Aver interrotto la celebrazione delle Sante Messe con la presenza dei fedeli, non significa da parte della Chiesa e dei sacerdoti di ‘aver gettato la spugna’, ma è un segno di responsabilità nell’adoperarsi per il bene e la salute di tutta la collettività, anche privandosi del bene più prezioso, cioè la celebrazione dell’Eucaristia e dei Sacramenti.

Molti parroci in queste ore si sono fatti sentire dai loro parrocchiani attraverso messaggi, telefonate e comunicazioni varie, con le quali, garantiscono non solo la celebrazione della messa quotidiana per i fedeli a loro affidati pur in assenza fisica dei fedeli, ma in vari modi si rendono vicini e disponibili a qualsiasi necessità.

Le chiese del centro storico dell’Aquila, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie stabilite dal decreto ministeriale, continuano a rimanere aperte, per garantire a tutti i cristiani di avere un luogo dove poter pregare: la basilica di S. Bernardino, la basilica di S. Maria di Collemaggio, la basilica di S. Giuseppe artigiano, la chiesa di S. Maria del Suffragio, la chiesa di S. Silvestro e la Chiesa di S. Maria del Soccorso, ogni giorno saranno aperte dalle ore 9 fino ad almeno le ore 18, mentre le chiese di S. Rita e di Cristo Re, rimarranno aperte dalle ore 17,30 alle ore 18,30. Nella chiesa di S. Maria del Suffragio, tutte le mattine coloro che desiderano ricevere la S. Comunione, avvicinandosi all’altare, potranno trovare fino alle ore 12 un sacerdote che permetterà loro di potersi comunicare.

Il parroco di S. Silvestro in L’Aquila, don Martino Gajda, si è impegnato a compiere un gesto significativo per tutta la nostra Città: da oggi fino al 3 aprile 2020, ogni sera alle 21,00, farà suonare il campanone della chiesa San Silvestro. In una lettera mandata ai suoi parrocchiani, questa mattina afferma: ‘Il suo bellissimo e dolce suono, già da alcuni mesi avvolge la nostra Città e si diffonde ovunque per invitarci alla preghiera. Questo suono, alla fine del giorno, sia il canto di lode per la giornata trascorsa, sia richiamo alla preghiera personale, sia la voce di Dio che entra nelle nostre case e nelle nostre famiglie e non ci abbandona mai. Sia l’augurio di “buona notte” dei vostri pastori a tutti voi. Da secoli le campane hanno scandito gli eventi fondamentali dell’esistenza umana. Un testo latino così descrive il significato del suono della campana: “Laudo Deum verum, plebem voco, congrego clerum, defunctos ploro, pestem fugo, festaque honoro. Est mea cunctorum terror vox daemoniarum” (Lodo Dio vero, chiamo il popolo, riunisco il clero, piango i defunti, allontano i pericoli, onoro le feste. La mia voce fa spaventare gli spiriti maligni).

Questi giorni “senza” Messa e il suono serale del campanone di S. Silvestro, siano per tutta la Città dell’Aquila, un motivo per riflettere sul grande dono dell’Eucaristia, dei sacerdoti, delle nostre famiglie e delle nostre comunità parrocchiali.


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