Coronavirus, Marcozzi: “Da Giunta solo incertezze e promesse tradite”
di Redazione | 17 Aprile 2020 @ 15:38 | ATTUALITA'
“Sono passate oltre due settimane dall’approvazione in Consiglio Regionale della misura e nessun cittadino abruzzese in difficoltà ha ancora ricevuto un euro dei soldi promessi dalla Giunta regionale. Sono serviti ben 14 giorni solamente per redigere il bando e non si ha ancora un’idea su quando i bonifici partiranno. Se dovessimo comportarci come ha fatto Fdi nei confronti del Governo Conte dovremmo urlare sui social ‘Vergogna!’. Ma sappiamo bene che un conto sono gli annunci sensazionalistici del centrodestra, altro è la realtà” prosegue Marcozzi.
“Qualche annotazione di merito, però, va fatta perché risultano evidenti alcune ambiguità e criticità nell’avviso di partecipazione. Ciò che sappiamo è che il bando rimarrà aperto fino alle 23.59 di giovedì 23 aprile. A seguire, vi sarà una ulteriore e non meglio specificata ‘deliberazione di Giunta’ che si riserva di determinare l’entità e i beneficiari del contributo, senza l’indicazione di un termine massimo entro cui ciò avverrà. Successivamente, la Regione – si legge nell’avviso – provvederà ad ‘accreditare il contributo direttamente sul conto corrente bancario o postale indicato nella domanda’. E qui le criticità che si evidenziano sono due di non poco conto. La prima: se la finalità del contributo, come si legge all’art.1 dell’avviso, è la ‘copertura delle spese per l’acquisto di beni di prima necessità’, ma il contributo viene direttamente bonificato sui conti correnti, come si farà a verificare il reale utilizzo dello stesso? Come ci si assicurerà che il contributo non verrà speso per ciò che non è ‘di prima necessità’? La seconda: la Giunta a guida Fdi si è dimenticata dei tanti abruzzesi che vivono in condizioni di estrema difficoltà e che un conto corrente nemmeno lo hanno e che, viste le modalità di erogazione, resteranno chiaramente esclusi dal contributo. Si sarebbe potuta inserire una seconda opzione oltre all’accredito sui c/c: dei buoni spesa, per esempio, da spendere in negozi di alimentari, di igiene, farmacie e altro ancora. Ma per fare le cose per bene, sarebbe occorso più tempo e si sa, la propaganda non aspetta!”.