Artigiana aquilana si reinventa per affrontare l’emergenza, “Forse rinuncerò al bonus”

di Mariangela Speranza | 30 Marzo 2020 @ 07:05 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – “Il danno economico da Coronavirus è ingente per tutti i comparti, ma la preoccupazione maggiore adesso deve essere la salute. Per gli affari, ci sarà tempo e l’unica cosa che possiamo fare in un momento come questo, è adattarci alla situazione, agendo in base alle possibilità che abbiamo e cercando di riadattare le attività in vista del prossimo futuro. Io per esempio ne sto approfittando per trascorrere del tempo con la mia famiglia e sto valutando di aprire un sito internet per la vendita online dei miei prodotti”.

A parlare è Valeria Gallese, imprenditrice di origini avezzanesi, che ha da anni rilanciato il made in Abruzzo con AquiLANA, la sua attività di lavorazione e commercializzazione della lana ricavata delle pecore delle greggi locali che, con tanti sacrifici, nel 2016 si è anche allargata attraverso l’apertura di una bottega nella piazzetta del borgo turistico di Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila).

Una bottega dove la donna crea matasse con l’arcolaio, l’antico strumento della tradizione appenninica, e confeziona personalmente i prodotti da proporre ai turisti, ai curiosi e agli affezionati che le fanno visita, ma che è chiusa al pubblico da appena i decreti anticontagio hanno iniziato a invitare alla sospensione delle attività.

Il lockdown da Coronavirus attualmente in corso sta mettendo infatti a dura prova anche il lavoro dei piccoli artigiani strettamente legato al comparto turistico, con tanti professionisti, come la stessa Valeria Gallese, che piuttosto che attendere l’arrivo del bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia, preferiscono rimboccarsi le maniche e organizzarsi in altri modi per portare avanti la propria professione.

“Non credo che farò richiesta per il bonus – spiega a L’Aquila Blog -. La burocrazia è lenta e oltretutto l’arrivo dei soldi non è così sicuro come si potrebbe pensare. Anche volendo, non saranno quei 600 euro a cambiare la situazione e io non voglio togliere liquidità al mio Paese. Nel mio piccolo cercherò di contribuire e di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, senza lamentarmi e cercando di trascorrere più tempo possibile con i miei figli. Tra l’altro, c’è gente che soffre e muore ogni giorno in tutto il mondo e agire diversamente sarebbe a mio avviso del tutto irrispettoso”.

Tutto questo, nonostante al momento sia difficoltoso portare avanti ogni tipo di affare. Marzo e aprile sono infatti tra i mesi più proficui per gli operatori del comparto turistico, dato il buon movimento che si crea nelle località abruzzesi di montagna in concomitanza delle vacanze di Pasqua. Movimento che in genere permette di investire in previsione della bella stagione, ma che nei prossimi mesi sarà con molta probabilità ancora bloccato dall’emergenza.

“Attualmente non sto portando avanti alcuna vendita – precisa l’imprenditrice – ma nel mio piccolo sto comunque continuando a lavorare, promuovendo l’attività e dedicandomi ad alcuni progetti in cantiere già da qualche mese. Tra questi, la probabile apertura del sito internet per la commercializzazione dei prodotti e l’ulteriore ampliamento, attraverso la presentazione dell’iniziativa AquiLANA, lana della Transumanza”.

Un’iniziativa che, Valeria Gallese aveva deciso di mettere in piedi proprio nell’anno in cui la Transumanza è stata proclamata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dal comitato Unesco e che ha tutta l’intenzione di portare avanti nonostante i rallentamenti dovuti al diffondersi del Coronavirus in tutto il mondo.

“Ho lavorato per mesi per raccontare tutte le lane presenti sul Tratturo – aggiunge – ed è stato impegnativo sia in termini quantitativi che economici. Ritengo si tratti però di un progetto dalla valenza estremamente importante, soprattutto in questo periodo, proprio perché, se da un lato si riallaccia al passato dall’altro si collega e da spinta al futuro. Che è poi la strategia che tutti dovrebbero  poter attuare in questo periodo per riuscire a fronteggiare la crisi in corso. Soprattutto dalle nostre parti: abbiamo la montagna e tanta aria pulita, e riciclare le nostre capacità o essere in grado di riadattarci nel modo giusto, anche attuando tutte le misure igieniche del caso, potrà magari essere vantaggioso per tutto il comparto turistico locale”.


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