Coronavirus, intesa imprese-sindacati nei luoghi di lavoro: i cantieri restano aperti ma va garantita la sicurezza
di Redazione | 14 Marzo 2020 @ 15:48 | ATTUALITA'
L’AQUILA – Dopo un lungo confronto andato avanti nella notte, anche in videoconferenza, tra Governo e parti sociali, è stato firmato il “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.
Non esiste, pertanto, alcuna limitazione alle attività lavorative che si svolgono nei cantieri, che continueranno quindi a rimanere aperti, a patto che vengano rispettate tutte le linee guida del documento.
Il protocollo, tra le altre cose, stabilisce che le imprese applichino le misure di precauzione per i propri lavoratori, consultandosi anche coi sindacati, per tutelare la salute delle persone presenti all’interno dell’azienda e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro.
Tredici i punti del documento: si va dagli ingressi in azienda alla gestione delle mense e degli spazi comuni, dai dispositivi di sicurezza alla possibilità di rimodulare le attività fino alla gestione di un eventuale caso di Coronavirus.
Secondo il protocollo, la prosecuzione delle attività produttive può infatti avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. è quindi previsto il possibile ricorso agli ammortizzatori sociali, con la conseguente riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, al fine di permettere alle imprese di tutti i settori di applicare tali misure e la conseguente messa in sicurezza del luogo di lavoro.
Unitamente alla possibilità per l’azienda di ricorrere al lavoro agile e gli ammortizzatori sociali, soluzioni organizzative straordinarie, le parti intendono favorire il contrasto e il contenimento della diffusione del virus, tra cui anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività.”
Ecco perché si raccomanda innanzitutto l’attuazione di misure che permettano il massimo utilizzo, da parte delle imprese, di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza, che siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva.
Prevede inoltre che siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione e che si assumano protocolli di sicurezza anti-contagio, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale.
Ma non solo. Tra le linee guida del documento, spiccano quelle relative alle operazioni di sanificazione nei luoghi di lavoro, anche attraverso l’utilizzo di forme di ammortizzatori sociali mentre, per quanto riguarda le sole attività produttive, vengono limitati al massimo gli accessi, gli spostamenti all’interno dei luoghi di lavoro e l’ingresso agli spazi comuni.
Questi in ogni caso tutti e 13 i punti toccati dal protocollo: informazioni; modalità di ingresso in azienda; modalità di accesso dei fornitori esterni; pulizia e sanificazione in azienda; precauzioni igieniche personali; dispositivi di protezione individuale; gestione degli spazi comuni; organizzazione aziendale; gestione degli orari di lavoro; rimodulazione dei livelli produttivi); gestione entrata e uscita dei dipendenti; spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione; gestione di una persona sintomatica in azienda; sorveglianza sanitaria, medico competente, Rls; aggiornamento del protocollo di regolamentazione.