Coronavirus: insegnante aquilano in Gran Bretagna, “Inglesi hanno minimizzato ma discorso di Jhonson strumentalizzato”

di Redazione | 19 Marzo 2020 @ 06:00 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – “L’opposizione e i media internazionali hanno ripreso e strumentalizzato le parole di Boris Johnson per accentuare il suo cinismo e per accusare il governo di non prendere alcun provvedimento per la pandemia in atto, ma questo non è vero. Certo, ha presentato la situazione con una certa freddezza, influenzando così la popolazione che, avendo profonda fiducia nelle proprie istituzioni, non si è fatta prendere subito dal panico ma da qualche giorno le cose hanno iniziato a cambiare”.

Gianlorenzo Costarella, insegnante aquilano, che vive da sei anni a Brighton, in Inghilterra, il paese che nonostante molti contagi e decessi, sembra aver iniziato ad attuare misure drastiche di contenimento dell’emergenza da Coivid-19 solo negli ultimi giorni.

Una situazione, quella in Inghilterra, fino a questa sera ancora poco chiara, con il premier britannico che, dopo le dichiarazioni riportate dai media internazionali nei giorni scorsi, che hanno attirato l’ira e lo sgomento di tante persone, ha recentemente invitato gli inglesi a sottostare a comportamenti, restrizioni e decisioni già adottate negli altri Paesi europei, mentre nelle ultime ore ha annunciato la chiusura delle scuole fino a data da destinarsi.

In particolare, le scuole chiuderanno venerdì pomeriggio a tempo indeterminato, anche se continueranno a prendersi cura dei figli del personale medico e dei bambini a rischio. Gli esami pubblici che valgono per l’ammissione all’università sono inoltre stati cancellati, mentre musei hanno sbarrato le porte e la Bbc ha smesso di girare le soap che riuniscono il paese.

Il messaggio per tutti è finalmente quello di stare a casa, anche se secondo lo stesso Costarella nei giorni scorsi le cose non andate proprio come hanno raccontato molte testate internazionali.

“Premetto di non essere un grande fan di Johnson e che il mio pensiero politico è completamente opposto al suo, ma credo che le sue parole siano state semplicemente decontestualizzate – dice a L’AquilaBlog -. Fino all’altro ieri il governo ha essenzialmente cercato di evitare il panico. Lui però ha chiaramente detto che il virus è grave e che le persone più vulnerabili sono quelle più a rischio, aggiungendo tra l’altro che molti potrebbero non sopravvivere al contagio”.

Quanto all’atteggiamento degli inglesi, il giovane aquilano racconta poi di come tutti abbiano più che altro recepito quel discorso come una rassicurazione, con “la stragrande maggioranza che ha continuato la propria vita come se nulla fosse”.

“Nelle ultime tre settimane l’attenzione dei media inglesi per il Covid-19 è andata crescendo sempre di più – precisa -. Molto spazio, però, è stato dato alla situazione italiana, come a quella spagnola o francese, essendo questi paesi ambite mete di vacanza per i britannici. Tutti hanno più che altro guardato alla cosa con un certo distacco. C’è anche da dire che, in Gran Bretagna, la situazione è ancora gestibile e che i casi sono ancora relativamente rispetto al resto d’Europa”.

Ad oggi i britannici risultati Coronavirus sono infatti 2626, con 103 decessi. Il dubbio è però che gli infetti siano ben oltre quelli accertati al momento in modo ufficiale, anche perché, come lo stesso Gianlorenzo spiega, molte delle persone che presentano sintomi lievi da contagio secondo il governo “possono mettersi in contatto con il sistema sanitario nazionale solo dopo 7 giorni di self treatment con paracetamolo e solo se le loro condizioni peggiorano prograssivamente, solo in quel caso verranno eseguiti tamponi”.

Tutte le perplessità per una situazione che potrebbe deflagrare rapidamente sono espresse dal 33enne aquilano, il quale ha preso parte proprio ieri a una serie di riunioni organizzate nella scuola in cui lavora proprio con l’intento di decidere le modalità attraverso cui gestire la situazione di emergenza.

“Il fatto che i tamponi siano stati razionati significa che tanti casi con sintomi lievi non verranno affatto diagnosticati – chiosa – Stasera però il governo ha annunciato la chiusura delle scuole da venerdì fino a data da destinarsi. I figli dei key workers, cioè tutto il personale sanitario, autisti, corpi di polizia e personale addetto alle consegne andranno comunque a scuola insieme a bambini con bisogni educativi speciali in modo da non gravare sulle famiglie, mentre il college in cui insegno passerà alla didattica a distanza. In pratica, si va comunque verso un isolamento simile al modello italiano ma per adesso è ancora tutto poco chiaro. Aspettiamo e vediamo come evolverà la situazione nei prossimi giorni”.


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