Coronavirus: giovane di origini aquilane contagiato a Parigi, “Qui inferno, prendano esempio da Italia”
di Mariangela Speranza | 17 Marzo 2020 @ 06:30 | ATTUALITA'
PARIGI – “A Parigi è l’inferno. La gente non riesce a capire che il virus è contagioso e continua tranquillamente ad uscire, nonostante la chiusura delle attività e le limitazioni imposte dal Governo per arginare il problema”.
È tra i malati di Coronavirus d’oltralpe Stéphane Garcia, modello e attore nato in Francia ma aquilano di origini – la madre è di Poggio Picenze, pur vivendo ormai da anni a Lione – chiuso in casa in isolamento dopo aver probabilmente contratto la malattia nei giorni ridosso della settimana della moda parigina. Esattamente in quei giorni in cui Carla Bruni, ignara del pericolo, simulava crisi respiratorie, ironizzando sulla questione.
Il giovane racconta di essere chiuso in casa da quando si è accorto di non stare bene e di non essere stato ricoverato semplicemente “perché, dando priorità a chi è affetto da serie patologie respiratorie, in ospedale non c’era spazio”.
“Mi sono ammalato insieme a tutto il mio team – racconta a L’Aquila Blog – e adesso, pur essendo passato il peggio, ho ancora tutti i sintomi influenzali i corso, i dolori e la febbre. Quel che è certo è che rimarrò ancora sotto osservazione per essere sicuro di non avere infezioni ai polmoni, oltre che in isolamento per altri 10 giorni, attendendo che tutti i parigini inizino ad avere la giusta percezione del pericolo a cui vanno incontro”.
Nel weekend appena passato il Governo Macron, pur non avendo annullato le elezioni amministrative, ha infatti disposto la chiusura di bar, ristoranti, attività commerciali e luoghi di culto.
Decisioni, quelle prese fino ad ora dalle istituzioni d’oltralpe, che secondo Stéphane non sono state recepite in modo corretto dai francesi “visti i flussi di persone ancora presenti sulle strade almeno fino a ieri “.
A partire da oggi, 17 marzo, la Francia sarà però interessata da norme più restrittive, proprio con l’intento di fermare un contagio che da giorni sembra espandersi a macchia d’olio in tutto il paese.
“Forse quella della chiusura totale – aggiunge il giovane – potrebbe essere l’unica soluzione realmente efficace per tutti quei cittadini, che inizieranno a pensarci due volte prima di mettere il naso fuori da casa. Anche e soprattutto alla luce di quello che è avvenuto e sta avvenendo in questi giorni in Italia”.
“Credo gli italiani debbano essere d’esempio anche per tutta la Francia – conclude -. Dai media e dalla tv sembra vi troviate a vivere una situazione molto simile alla guerra, ma sono dell’idea che le regole ferree rappresentino ovunque l’unica soluzione. Qui la gente ha continuato per giorni a far finta che la malattia non esistesse, come se fosse tutto normale. Nonostante il numero di contagiati continuasse a salire di ora in ora in tutto il Paese”.