Coronavirus, bozza nuovo decreto: dal 3 giugno via agli spostamenti tra regioni
di Redazione | 15 Maggio 2020 @ 12:37 | ATTUALITA'L’AQUILA – Dal 3 giugno, via agli spostamenti sul territorio nazionale. Lo prevede la bozza del decreto che sarà portata alle stamane in Consiglio dei ministri e che dovrà essere approvata tra oggi e domani.
In particolare, nel documento si spiega che “a decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti sul territorio nazionale possono essere limitati solo con provvedimenti in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”.
Questo significa, che senza limitazioni o zone rosse istituite dai governatori in accordo con il governo oppure per specifici problemi legati all’indice di contagio, ci si potrà muovere su tutto lo stivale e senza l’obbligo di autocertificazione.
Sempre secondo il documento, dal 18 maggio prossimo non saranno invece soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti all’interno del territorio regionale, fatte salve ancora una volta “le misure di contenimento più restrittive adottate da specifiche aree, soggette a particolare aggravamento della situazione epidemiologica”. Si potrà dunque effettuare il trasferimento nelle seconde case purché siano situate all’interno della Regione di residenza, mentre saranno vietati «”i trasferimenti e gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova”, eccetto che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.
Resterà in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, mentre rimarrà in vigore il “divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultati positivi al virus, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria”. Nella bozza di decreto, si prevede inoltre che il sindaco possa disporre la chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile garantire adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Quanto alle attività economiche e produttive, queste saranno consentite a patto che rispettino i contenuti di protocolli o linee guida adottati a livello nazionale e volti a prevenire o ridurre il rischio di contagio. Tuttavia “le singole Regioni possono adottare propri protocolli nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”.
Alle 11 è previsto l’incontro tra il governo e le regioni per definire i dettagli sulle prossime riaperture, riunione cui partecipano il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia.
Per garantire lo svolgimento delle attività economiche e produttive in condizioni di sicurezza, le Regioni monitoreranno con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica sui territori di loro competenza. Tali dati verranno comunicati quotidianamente, al ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al Comitato tecnico-scientifico e, in tal senso, i governatori avranno anche la facoltà di introdurre “misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge 25 marzo 2020 n. 19”.