Coronavirus, Biondi: “Tutele lavorative prima di chiudere i cantieri”
di Redazione | 12 Marzo 2020 @ 18:24 | ATTUALITA'
L’AQUILA – “Sono d’accordo alla chiusura dei cantieri, ma prima servono delle garanzie per i lavoratori e per le imprese”.
Lo afferma il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, che a L’Aquila Blog ribadisce che non firmerà alcuna ordinanza di sospensione dei cantieri, che in città impegnano 1.500 operai nella ricostruzione post-terremoto, sia perché “ai sindaci è stato chiesto di non disporre misure più restrittive rispetto a quelle emanate dal governo”, ma soprattutto perché “senza la garanzia che ci siano gli ammortizzatori sociali per i lavoratori, con la chiusura di un cantiere gli operai rischiano di non ricevere lo stipendio”.
“Se invece il provvedimento arriva dal governo allora ci sono tutele per tutti”, fa osservare il sindaco.
“Non mi faccio prendere la mano dalla fobia – aggiunge – perché quando ho chiuso gli uffici tutti mi dileggiavano, e alla fine quello che abbiamo fatto sedici giorni fa quando molti sottovalutavano il rischio è stato reso legge dal governo, quindi continuo ad attenermi a quel che è richiesto a noi sindaci e non c’è quello di disporre misure più restrittive del governo, considerando che il governo è supportato da un comitato tecnico scientifico”.
La chiusura dei cantieri, secondo il sindaco, deve avvenire “non perché gli operai possano contagiare il resto della popolazione, che di fatto non gira, o viceversa, quanto piuttosto perché non si può più garantire la sicurezza nei cantieri, tanto che ho chiesto all’Inps se l’impossibilità di approvvigionarsi di dispositivi di protezione, certificata dal responsabile della sicurezza e della prevenzione, sia una motivazione sufficiente a chiudere per causa di forza maggiore”.
“Se si decidesse di chiudere”, insiste insomma Biondi, “sarebbe per ragioni di sicurezza e non di egoismo nei confronti di operai ritenuti untori”.
“Non sono dettagli”, ribadisce infine il sindaco, “le tutele per lavoratori e imprese. Mi domando se chi insiste tanto ha in famiglia un operaio che senza garanzie potrebbe ritrovarsi tra due settimane senza stipendio, o un imprenditore che magari si ritrova senza Durc in regola”. (m.sig.)