Coronavirus: asporto, delivery e kit gastronomici. Così i ristoranti aquilani affrontano l’emergenza

di Mariangela Speranza | 30 Aprile 2020 @ 07:30 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Servizio di delivery, asporto e consegna di specifici kit per preparare in casa gli stessi piatti che si ordinerebbero al ristorante.

Sono tra le misure attuate dai locali dell’Aquilano per far fronte all’emergenza sanitaria in atto. Con le restrizioni ministeriali che da due mesi hanno limitato la libertà di circolazione delle persone e imposto la chiusura di moltissime attività, anche il settore della ristorazione ha infatti subito un importante calo di presenze in tutta Italia, a discapito di oltre 300mila imprese, con circa 1,5 milioni di lavoratori e un valore aggiunto di 90 miliardi di euro.

Ma il comparto non si arrende e anzi, a fronte delle disposizioni che suggeriscono di limitare ancora le uscite, molti ristoratori hanno deciso di proporre una serie di servizi innovativi, per andare incontro al cliente e al contempo per ammorbidire l’impatto negativo che il Coronavirus sta avendo sui consumi out of home.

“Sin dall’inizio, abbiamo seguito i decreti alla lettera – dice a L’Aquila Blog Eugenio Masci, titolare del ristorante e Bed&Breakfast Paneolio –, evitando però di chiudere e organizzandoci immediatamente per le consegne a domicilio, in modo tale da garantire continuità del servizio. Adesso abbiamo iniziato ad occuparci da qualche giorno dell’asporto, anche se i clienti continuano a prediligere il servizio di delivery, che ci ha permesso di restare aperti e di continuare a lavorare”.

Serrande abbassate invece, fino al 24 aprile scorso, alla pizzeria Al Faraone soprattutto al fine, spiega il titolare Mattia Faraone, ” di tutelare i dipendenti e i clienti ed evitare quindi di contribuire maggiormente alla diffusione del contagio”.

“Abbiamo addirittura deciso di chiudere prima che i decreti ministeriali imponessero il lockdown – aggiunge-. ma negli ultimi giorni ci siamo riorganizzati per riaprire e, pur essendo pienamente consapevoli del fatto che il contatto con le persone non sarebbe stato lo stesso di qualche mese fa, abbiamo comunque messo i piedi il servizio d’asporto. A tranquillizzarci è stato soprattutto il fatto che la nostra zona è, per fortuna, tra le meno colpite dalla pandemia e, grazie all’ordinanza regionale che, in vista dell’allentamento delle misure governative previsto per i prossimi giorni, ha anticipato la fase 2 nel settore della ristorazione, ci siamo subito rimessi a lavoro”.

Un provvedimento, quello firmato dal governatore Marsilio qualche giorno fa che, fino al 3 maggio, permetterà di fatto a molte cucine di ristoranti e gastronomie abruzzesi rimasti chiusi a causa dell’emergenza, di riaprire i battenti e che ha dato modo anche a Luca Speranza, gestore della pizzeria Mani in pasta di Rocca di Mezzo, di tornare a lavorare a contatto con i clienti.

“Per adesso, ci occupiamo dell’asporto solo nel fine settimana – afferma -, ma nel frattempo abbiamo avuto l’idea di organizzarci per il servizio delivery e per la consegna di specifici kit per la preparazione delle pizze. In pratica, noi mettiamo semplicemente gli ingredienti utili alla preparazione, come gli impasti, la mozzarella e il pomodoro e saranno poi direttamente i clienti, una volta recapitato tutto l’occorrente, ad occuparsi di cucinare. Possono farlo da soli o anche in nostra compagnia, attraverso alcuni tutorial che periodicamente pubblichiamo sui social e attraverso cui diamo qualche consiglio su come ottenere una pizza buona come se fosse stata ordinata direttamente al ristorante”.


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