Coronavirus: 19 sindaci contro decisioni Asl L’Aquila
di Redazione | 21 Aprile 2020 @ 15:40 | ATTUALITA'
SULMONA – Diciannove sindaci di Valle Peligna, Valle Subequana e Valle Sagittario fanno quadrato intorno al sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, contro le decisioni della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila che, a loro dire, penalizzano il territorio.
In una nota inviata ai vertici Asl protestano per il mancato accordo sull’utilizzo di “Villa Gioia” come struttura nel territorio del centro Abruzzo, individuata dalla Protezione Civile regionale per ricoverare i pazienti Covid-19 locali dimessi dagli ospedali della provincia.
I sindaci sottolineano, inoltre, la necessità di consolidare i servizi territoriali, sotto il profilo organizzativo e della disponibilità delle risorse umane, per migliorare diagnosi e monitoraggio dei pazienti positivi Covid in quarantena domiciliare o sorveglianza attiva, viste le carenze riscontrate finora, da mettere, tra l’altro, in relazione al grande impegno che il territorio continua ad affrontare per il focolaio della Casa di cura “San Raffaele”.
“Il nostro territorio non può continuare ad essere umiliato, per questo le istituzioni più vicine ai cittadini stanno facendo fronte comune dimostrando il grande senso di responsabilità a difesa delle proprie comunità” afferma Casini.
“Ringrazio i sindaci che stanno affrontando insieme a me questa difficile situazione. La nostra è una voce unica che chiede un riequilibrio territoriale e un’equa ripartizione delle strutture individuate nelle diverse aree della provincia. La grave emergenza avrebbe dovuto indurre tutte le istituzioni a lavorare per un maggior riequilibrio territoriale dell’offerta sanitaria e, proprio perché la scelta di cui parliamo ha, di certo, un’ importanza di portata minore rispetto ad altre che dovranno essere fatte, sarebbe stata un primo segno di questa nuova apertura ai territori e alle loro esigenze”.
“Le diverse aree della regione e della nostra provincia devono essere dotate di pari dignità – conclude Casini – ed essere coinvolte nella ripartizione delle risorse come nella valorizzazione del relativo contributo, che in questo caso è stato tra l’altro richiesto dalla Asl stessa”.