Coppie di fatto e coniugi, i chiarimenti delle Sezioni unite della Cassazione

di Redazione | 27 Aprile 2021 @ 06:00 | LA LEGGE E LA DIFESA
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Un caso destinato a far discutere forse, ma le Sezioni Unite della Cassazione si sono espressi, grazie a un caso di cronaca, sulla legittimità di una disposizione rispetto alle coppie di fatto, equiparando in tutto e per tutto la figura del convivente a quella del coniuge. 

La Corte di Appello di Cagliari aveva confermato una sentenza di primo grado che aveva condannato per favoreggiamento personale la convivente del responsabile di un sinistro stradale che si era falsamente dichiarata colpevole ai Carabinieri.

L’imputata ricorreva quindi in Cassazione. Secondo i difensori andava considerata la causa di non punibilità di cui all’art. 384 co. 1 c.p.. La Cassazione a sua volta rilevava la sussistenza di un contrasto giurisprudenziale in ordine all’ipotesi di applicazione dell’art. 384 co. 1 c.p. anche al convivente more uxorio.
Il giudizio sul ricorso veniva quindi rimesso alle Sezioni Unite delle Cassazione. I Giudici di legittimità hanno ritenuto ammissibile e fondato il ricorso: c’è una “effettiva coerenza all’interno del sistema non può che condurre ad una parità di trattamento, anche sul piano penale, della famiglia legittima e di quella more uxorio”. La medesima equiparazione, rilevano i Giudici della Suprema Corte, è rinvenibile, peraltro, rispetto ad altri istituti.

Per la corte quindi, nel caso specifico, la disposizione può trovare applicazione anche in relazione alle coppie di fatto. Viene riconosciuta una assoluta parità di situazione del coniuge e del convivente: “l’esistenza di un conflitto determinato da sentimenti affettivi, non può essere valutato differentemente a seconda che l’unione tra due persone sia fondata o meno sul vincolo matrimoniale”.


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