Sulla questione “concorsone” che agita le acque del Palazzo comunale interviene anche Corrado Ruggeri, Coordinatore comunale de “L’Aquila città aperta”.
«Ancora una volta, di fronte una verità che incastra lui e la sua amministrazione e che evidenzia in modo chiaro la mal gestione del Comune dell’Aquila, il Sindaco Massimo Cialente perde la testa e si abbandona a dichiarazioni supponenti, arroganti, provocatorie, logorroiche. All’opposizione che, l’altro ieri, ha mosso dei rilievi ben precisi sulla questione del mega concorso da 128 posti di lavoro per la ricostruzione, Cialente non è stato capace di fornire una risposta e, abbandonandosi a riflessioni in parte senza senso e in parte infondate, altro non ha fatto che dare ragione ai dubbi sollevati dai consiglieri comunali di minoranza.
Questi ultimi avevano argomentato delle questioni circostanziate: mancanza di trasparenza nella definizione dei profili dei posti da mettere a concorso, stabiliti in seguito a una riunione tra qualche amministratore e rappresentanti di partito; richiesta di partecipazione a tale intesa da parte del Consiglio comunale; interessamento dell’Amministrazione comunale nei confronti di tutto il personale che aveva lodevolmente lavorato per l’emergenza e la ricostruzione post terremoto (precari, precari storici, collaboratori, dipendenti di ruolo). Il suo intervento di ieri è consistito in un fiume di parole che non ha fornito alcuna risposta a questi temi. O meglio, una conferma l’ha data: a fronte della sua battaglia contro il commissario Chiodi, ha dimostrato di accettare con grande soddisfazione i più commissariamenti cui sarà sottoposta la città con la legge Barca. L’Aquila non avrà nessun potere decisionale nella ricostruzione; questo a Cialente sta bene.
Nessuno ha capito il richiamo fatto dal Sindaco, nel suo intervento, agli emendamenti dei Parlamentari Lolli e De Angelis, Pd e Pdl. Alla conferenza stampa l’unico partito che non è stato presente, tra quelli che si richiamano ai gruppi di opposizione, è stato proprio il Pdl. Segno evidente che l’inciucio tra queste due forze continua, a danno degli aquilani e, nel caso specifico, dei dipendenti comunali. In questo senso, mi pare che chi si è distratto sia stato proprio il Sindaco e non certo i consiglieri che hanno tenuto una conferenza stampa i cui contenuti – è ben evidente – o sono stati male raccontati al Primo Cittadino o sono stati male interpretati da quest’ultimo, visto che lo stesso si trova in vacanza all’estero e non ha potuto, per questo, nemmeno vedere chi effettivamente fosse presente all’incontro con i giornalisti.
Ha ribattuto fuori dai termini al consigliere comunale Daniele, nulla di concreto ha detto su come intende tutelare tutti i dipendenti che hanno lavorato per fronteggiare le conseguenze del sisma, ha rivangato i trascorsi della Commissione Garanzia e Controllo che nulla hanno a che vedere con gli argomenti discussi nella conferenza stampa dell’opposizione. Quell’organismo, nel recente passato, ha giustamente scoperchiato un pentolone fatto di uffici ad hoc per assegnare posti di lavoro agli amici degli amici, passaggi di profili che hanno destato più di una perplessità, consulenze d’oro. Anche in questo caso, rilievi ben specifici e non generici, su cui decideranno le autorità competenti. Quanto al riferimento alle aziende comunali, completamente fuori luogo, il Sindaco farebbe bene a riflettere prima di prendere delle posizioni così perentorie, alla luce dei gravissimi documenti che l’attuale Commissione Garanzia e Controllo ha acquisito sulla gestione del Centro Turistico.
Cialente faccia chiarezza anche sulla notizia di oggi, la corsia preferenziale stabilita nelle intese con il Governo per i precari assunti dopo il terremoto. Una buona notizia, un percorso che l’opposizione aveva chiesto da molto tempo. Ma a quali precari si fa riferimento? Quali dipendenti beneficeranno di questa agevolazione? C’è l’assenso anche dei Sindacati, visto che la concertazione è obbligatoria?
Per una volta Massimo Cialente faccia il Sindaco, e cioè colui che, tra i primi doveri, ha quello della capacità di ascolto. La sua posizione di arroccamento contro ogni richiesta o proposta non getta delle ombre solo su lui, ma mina alla base ogni possibilità di rinascita dell’Aquila».
Assessore Leone, i precari eviteranno la preselezione
Il personale precario assunto a seguito del sisma, per coaidiuvare gli enti locali e le strutture preposte alla ricostruzione e alla gestione dell’emergenza, eviterà le prove di preselezione in occasione del concorso che verrà bandito per selezionare unità a tempo indeterminato da impiegare negli uffici territoriali per la ricostruzione. Lo ha reso noto l’assessore comunale alle Risorse Umane Elisabetta Leone al termine di un incontro, tenutosi presso il ministero per la Coesione territoriale, con i dirigenti di Formez e dello stesso ministero, cui hanno preso parte anche l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano e il segretario generale del Comune dell’Aquila Carlo Pirozzolo.
“Si tratta di un importante risultato, – ha dichiarato l’assessore Leone – per il quale, come Comune dell’Aquila, ci siamo battutti fino in fondo. In questo modo tutto il personale precario assunto a seguito del sisma, che ha maturato esperienza e competenze specifiche, divenendo una costola delle amministrazioni nella fase post sisma, avrà un giusto riconoscimento. Oltre alla percentuale di posti riservati per i quali potrà concorrere, eviterà infatti le preselezioni, avendo accesso direttamente alle prove scritte. Un risultato, a tutela dei precari che lavorano in tutte le amministrazioni del cratere e nelle strutture che operano nella ricostruzione, in linea con le posizioni dell’amministrazione comunale e con il nostro percorso politico che, a differenza di altri, ci ha visti, negli anni, sempre su posizioni coerenti e chiare riguardo ai lavoratori precari, all’Aquila e nel resto del Paese”.
Daniele (Udc) replica a Cialente
«Il sindaco dell’Aquila, in un comunicato stampa, parlando della conferenza stampa della minoranza sull’ormai famigerato “concorsone di ferragosto”, inserisce improvvisamente la frase: “per non parlare del coraggio e della FACCIA TOSTA dimostrata dal consigliere UDC nel PARLARE di precari che hanno lavorato alla ricostruzione…”.
Essendo i consiglieri UDC due e trovandosi l’altro in vacanza, non poteva che riferirsi a me. Purtroppo per lui, come potranno confermare tutti gli organi di stampa presenti, io, nella conferenza, non ho proferito alcun verbo! Non che non provi solidarietà umana nei confronti dei precari, ma non ho mai preso una posizione in merito. Purtroppo conosco bene i metodi del dott. Cialente, che non fanno parte della mia cultura.
Non ho mai attaccato personalmente, né lo farò mai, il Sindaco dell’Aquila. La mia buona educazione me lo impedirebbe. Non ho mai espresso giudizi nei confronti di nessuno e sfido chiunque a smentirmi. Il denunciare atti potenzialmente illegittimi non equivale ad attaccare chi li ha commessi. Credo che se non si cambierà il linguaggio della Politica, a partire dal Sindaco stesso, non andremo da nessuna parte».
IDV: i limiti del ‘concorsone’ e le figure professionali insufficienti
Emanuela Bruschi . Sicuramente se fosse stato possibile applicare il criterio della territorialità – come suggeriva l’IDV – in merito al quale, a parità di competenze professionali, venivano preferiti nelle assunzioni i residenti nel territorio – non sarebbero venute a mancare la pari opportunità nelle selezioni delconcorsone al Comune. Escludere i precari dalle prove pre-selettive significa semplificare loro il processo di selezione. Tutti gli altri (meno fortunati) aspiranti lavoratori residenti nel territorio dovranno, infatti, vedersela contro fortuna, cultura e competenza insieme ai restanti concorrenti nazionali.
Affermare che a prevalere sia la legalità e la meritocrazia nell’espletamento delle procedure concorsuali diventa un discorso un po’ forzato e parziale rispetto al paragone con altri bandi in cui , nonostante le precedenti esperienze fornissero punteggio nei titoli, tutti i candidati concorrevano alla pari nell’espletamento delle preselezioni. Detto questo, la tutela dei precari è sempre legittima per non rendere ancora più grave la situazione occupazionale.
Il personale che verrà selezionato sarà essenziale a garantire un’adeguata ricostruzione ma questa deve essere intesa nel senso ampio del termine, altrimenti sarà solo una ricostruzione materiale o, semplicemente, edile: per questo motivo non ci sarà bisogno solo di figure ‘tecniche’ come ingegneri, geometri e architetti, ma sarebbe il caso di allargare l’approvvigionamento del capitale umano anche a profili professionali diversi – psicologi, operatori turistici e culturali, informatici ed economisti – che garantiranno e coopereranno per una ricostruzione ed uno sviluppo economico – sociale – culturale e turistico, capace di risollevare e ricreare opportunità per il nostro territorio.