di Germana D’Orazio – «A dicembre tireremo le somme e vedremo il grado di efficienza e di lealtà dei dirigenti nei confronti delle istituzioni. Non accadrà più che vengano diffusi attraverso la stampa atti comunali senza che vengano spiegati bene alla gente, e solo perché ci sono guerre interne da fare». Così il sindaco Massimo Cialente ha annunciato la rivoluzione della riorganizzazione dei vari settori della macchina comunale.
Il dirigente comunale, tra incaricati e di ruolo, ha un contratto che oscilla tra i 71.000 e 125.000 euro lordi annui. Ha il dovere contrattuale e l’obbligo morale a fare bene il suo lavoro, lautamente pagato, senza la necessità di essere incentivato e controllato. Ma il suo contratto prevede anche il conferimento di premi produzione.
Cialente e Betty Leone dicono di voler rompere il sistema clientelare sventolando il vessillo della ‘meritocrazia dirigenziale’: «I premi non saranno più per tutti del 15%, come da prassi consolidata, ma si arriverà a punte del 30% in base agli obiettivi raggiunti a seconda del settore di appartenenza». Insomma si procederà a vedere chi è più bravo degli altri per pagarlo ancora di più di quanto non si facesse fin’ora. I dirigenti a tutt’oggi sono 12. Per fare la valutazione ci si servirà di un organismo indipendente di valutazione (OIV) e il periodo di ‘osservazione’ inizierà da lunedì prossimo. Nel riassetto predisposto dalla Giunta e presentato in conferenza stampa, sono previsti due grandi dipartimenti, uno dedicato alle risorse e allo sviluppo e l’altro alla ricostruzione. Ogni dipartimento avrà un coordinatore che verrà scelto tra i dirigenti del settore.
DOMANDE:
Anzitutto quale sarà il criterio per definire che un settore è più complesso di un altro?
L’organismo di controllo da chi sarà pagato?
E’ opportuno in questo momento di grande crisi stare a discutere di premi produzione, anziché della reale produttività in relazione alla ricostruzione dell’Aquila?
RISPOSTA:
L’unico vero atto rivoluzionario sarebbe stato chiedere un gesto solidarietà da parte dei dirigenti (già ben pagati) di rinunciare ai premi o farli ridimensionare nei termini di legge.
Ad oggi la media del salario dei dipendenti è di 18.000 euro annue lorde.