Collegio universitario affossato anche in quarta Commissione. Deciderà il consiglio

di Alessio Ludovici | 03 Marzo 2021 @ 11:12 | ATTUALITA'
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L’AQUILA – Ennesimo flop per il Collegio di merito universitario Ferrante d’Aragona. Anche in quarta Commissione, Statuto e Regolamenti, dopo la terza di ieri, manca il numero legale. Tutti i gruppi dell’opposizione e alcuni esponenti di maggioranza non hanno partecipato al voto.  A far traballare tutto sono i mal di pancia in maggioranza, di Forza Italia ma non solo, e il resto dei commissari messi di fronte al fatto compiuto di una delibera non emendabile. A questo punto la parola passa al consiglio dove la delibera arriva senza il parere favorevole di ben due commissioni. 

Delibera non emendabile, c’è il rischio di perdere i fondi del Cratere

Le opposizioni che chiedevano almeno di modificare il passaggio sulla delega al sindaco per le nomine non ha ritenuto sufficienti le aperture, sui criteri di scelta, proposti dall’assessore Bergamotto. Gli atti di fatto sono inemendabili perché entro il 15 marzo bisogna andare al notaio. Si tratta di una proposta di delibera del consiglio comunale ma sulla quale di fatto i consiglieri non hanno potuto dire nulla. Il progetto del collegio va avanti da due anni, l’approvazione al Cipe è di maggio 2020 mentre la pubblicazione del finanziamento di settembre, ma il consiglio solo in questi giorni è stato coinvolto. 

La questione delle 201, il progetto Case, l’Ater

Nessuna modifica è stata presa in considerazione nemmeno per quanto riguarda la presenza nell’elenco dei fabbricati di una piastra del piano Case, che molti consiglieri chiedevano di togliere. 
L’unica novità, enunciata dall’assessore è che per quanto riguarda gli alloggi delle 201. Questi fino a poco tempo sembravano destinati ad una permuta con l’Ater. Ora con il collegio rimarranno in collo al Comune per quanto in comodato d’uso alla Fondazione del nascente Collegio. E l’Ater? L’assessore ha detto che con l’Ater comunque si sta risolvendo e non ci sono problemi. 
Ora tocca al consiglio comunale decidere, se rinunciare a 4,3 milioni di euro, anche se si tratta fondi Restart quindi già finalizzati al cratere 2009, o accettare il progetto così com’è.


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