Ciclismo e natura, una ciclopedalata tra i borghi del Pnalm

Ieri la cicloturistica di 70 chilometri dal titolo '100 anni insieme per la natura' organizzata dalla Fiab L'Aquila e dalle asd Bike 99, Ciclo Ricci e Fontamara

di Marianna Gianforte | 03 Ottobre 2022 @ 06:05 | AMBIENTE
ciclopedalata
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PESCINA – Sport, amicizia, ecologia, storia e divertimento attraverso i meravigliosi borghi, le valli, e le alture del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. E’ stato un omaggio ai cento anni del parco più antico d’Italia insieme al Parco nazionale del Gran Paradiso (istituiti entrambi nel luglio del 1922) la ciclopedalata di 70 chilometri dal titolo ‘100 anni insieme per la natura’ organizzata per la giornata di ieri dalla Fiab L’Aquila e dalle asd Bike 99 e Ciclo Ricci dell’Aquila e asd Fontamara di Pescina.

IL TRAGITTO
Pescina (m. 735) – Ortona dei Marsi (m. 1058) – San Sebastiano dei Marsi (m.
1120) – Bisegna (m. 1210) – Pescasseroli (m. 1167) – Passo del Diavolo/Rifugio del
Diavolo (m. 1400) – Gioia Vecchio (m. 1378) – Gioia dei Marsi (m. 725) – Pescina (m. 735) –

Un gruppo di 25 ciclisti su e giù per i saliscendi dell’Appennino marsicano, niente male in quanto a dislivello complessivo, tra la valle del Giovenco e del Sagittario, l’Alto Sangro, il rifugio del Diavolo (porta d’ingresso per il Pnalm) per una giornata dedicata alla scoperta, in sella al mezzo di trasporto più ecologico che esista, dei luoghi del Parco. Laddove la vita delle persone s’intreccia con quella della natura, con i suoi tempi e i suoi ritmi che nulla hanno a che fare con la frenesia della vita moderna; ma davvero c’è ancora molto da fare nel percorso di nascita di una vera coscienza civica rispettosa dell’ambiente e della fauna selvatica. E’ all’ordine del giorno, in questi luoghi dalla natura pulita e dove in pochi sanno che si trova la foresta di faggi più antica d’Europa, l’incontro tra persone e lepri, volpi, cervi, più raramente (per il loro carattere schivo) lupi e, soprattutto, orsi: Juan Carrito e sua madre Amarena sono i più amati, e i ciclisti che quotidianamente si allenano su queste strade li vedono spesso spuntare davanti a sè.

Importanti i tabelloni e i cartelli informativi installati sulle strade delle province dell’Aquila e di Chieti e Pescara grazie al progetto ‘Life safe-crossing’, un progetto del Parco e dell’Anas che ha lo scopo di sensibilizzare gli automobilisti a guidare con prudenza, riducendo la velocità, per tutelare la vita propria e degli altri inquilini selvatici di questa madre terra. D’altra parte, siamo noi esseri umani ad aver invaso l’habitat naturale di orsi e cervi costruendoci sopra delle strade. Missione quasi impossibile, dato che le provinciali del Parco, proprio perché libere dal traffico caotico dei centri urbani più grandi, sono in balia di motociclisti che possono lanciarsi in tranquillità a velocità improponibili e indecenti tagliando le curve in modo davvero pericoloso non soltanto per se stessi e per gli altri frequentatori della strada, ma anche per la fauna selvatica. E appare incredibile come sia consentito in un territorio tutelato come quello del parco nazionale d’Abruzzo (stessa situazione si verifica anche sulle strade di Campo Imperatore, nel Parco nazionale del Gran Sasso) un simile disturbo acustico.

A spiegare il senso della ciclopedalata dedicata ai 100 anni del Parco è Gianluca Torpedine della Fiab L’Aquila: un omaggio anche a uno degli scrittori più importanti d’Italia, che in questi borghi ambientò le storie di riscatto sociale dei ‘cafoni’ della terra abruzzese, Ignazio Silone. Prossimi appuntamenti, spiega Torpedine, saranno una ciclopedalata per celebrare i cento anni dalla nascita di un altro importante letterato e regista, Pierpaolo Pasolini, con partenza da Roma e arrivo a Ostia entro l’anno; l’anno prossimo un evento legato al Risorgimento tra Lucoli e Antrodoco, luogo della prima battaglia del Risorgimento; successivamente una ciclopedalata per ricordare Margherita d’Austria e a primavera ‘Pedalare, resistere’ dedicato alla Resistenza.

Si pedala non soltanto per competizione o per allenamento, ma anche per promuovere la conoscenza di un mezzo capace di unire e di far divertire, rispettando l’ambiente, come la bicicletta. La bicicletta come leva per attirare turisti tra le meraviglie del territorio abruzzese, spiega Pierluigi Costantini dell’asd Bike 99.

Cicli Ricci è l’asd che ha ideato la ‘Celestiniana’, la ciclostorica nata alcuni anni fa per idea di un gruppo di appassionati di bici d’epoca e vintage e che oggi attira sempre più giovani e meno giovani: “Un vero e proprio nuovo stile di vita e di sport’, spiega Raffaello Mazzeschi.


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