L’AQUILA – Una Rete di mobilità in tempo di emergenza, la presentazione ieri mattina del progetto del Comune dell’Aquila per farsi trovare pronti a primavera con una rete di ciclabili leggere anche per far fronte ai presumibili limiti alla circolazione in auto o Tpl previsti dalle norme antiCovid.
“Cerchiamo di anticipare i temi” ha detto il sindaco Biondi, “lo abbiamo fatto con la riduzione delle capienze sugli autobus, o con le pedonalizzazioni che hanno permesso di ampliare gli spazi di somministrazione, ma cerchiamo anche di intercettare i cambiamenti di costumi e di vita”. Il sindaco, e poi anche l’assessore alla Mobilità, Carla Mannetti, hanno sottolineato lo sforzo dell’Amministrazione sulla mobilità intelligente, con il parco mezzo di comune e vigili rinnovato in senso elettrico, e soprattutto con gli incentivi, quasi mille le domande di cui la metà già soddisfatte, per le bici elettriche. “Si tratta ora – ha chiarito la Mannetti – di fornire le infrastrutture a questi mezzi”. E la prima risposta, nelle more della stesura del Biciplan e della realizzazione di vere ciclabili è questa Rete di mobilità per l’emergenza, ideata dall’ingegner Laurini, a cui è affidata anche la stesura del Biciplan.
“Un piano leggero ed intelligente” secondo il sindaco, per il quale ci sono a disposizione più 200mila euro. Il piano della Laurini è articolato in 11 tracciati di ciclovie leggere con l’obiettivo di favorire l’utilizzo della bici per andare a scuola, a lavoro, per turismo sostenibile e per raggiungere i comuni limitrofi. I tracciati saranno realizzati con una segnaletica dedicata sulle strade già esistenti. A differenza delle piste ciclabili che hanno tempi di realizzazione più lunghi ma garantiscono l’esclusività dell’utilizzo, queste ciclovie leggere saranno, tranne che in un caso, in promiscuità con le auto. Sono tracciati in parte già utilizzati dalle bici e questa urbanistica tattica dovrebbe garantire una maggiore sicurezza e un maggior utilizzo della bici. Le corsie per le bici non occuperanno la corsia per le auto, ma la segnaletica a terrà permetterà agli automobilisti di entrare nell’ottica delle idee che su quella strada potrebbero esserci dei ciclisti. La larghezza della “corsia” ciclabile sarà di 1,5 metri per ogni senso di marci. Solo a Via Ficara è prevista un tracciato, di 2,5 metri di larghezza, ad uso esclusivo delle bici. I tempi di realizzazione, ha chiarito la Mannetti, sono di pochi mesi e si spera di avere pronta la rete per la prossima primavera. Una soluzione temporanea, e reversibile, nelle more della infrastrutturazione della rete ciclabile vera e propria.