di Matilde Albani, L’Editoriale – La prende sportivamente il Sindaco Massimo Cialente, in Tribunale (insieme a mezzo Comune) per due grane, che però non lo preoccupano più di tanto, visto che il pensiero fisso è solo sull’emendamento per la ricostruzione.
Cialente è davanti ai giudici per la solita fogna di Aragno nonché per la più complessa saga dei debiti dell’Accademia dell’Immagine, che riguardano nel suo caso la mancata erogazione di contributi quando era Presidente.
Cialente oltre a difendere a spada tratta il suo “gioiello”, che però non brilla più da un pezzo, si tira fuori da ogni responsabilità contabile, specificando che la sua era soltanto “una carica onorifica…”.
Che la situazione dell’Accademia dell’Immagine, feudo dei soliti noti e carrozzone risaputo, sia disastrosa dal punto di vista contabile, lo sa pure Cialente e tutti i sassi dell’Aquila.
Morta già prima del 6 aprile, l’Accademia da più di un anno non ha un rappresentante legale, perchè l’inviato speciale l’Avv. Tatananni si è dimesso, né tantomeno un consiglio di amministrazione, che di recente è stato sollecitato alla Regione dall’Assessore Stefania Pezzopane.
Visti i chiari di luna, e il rigore economico, sarebbe più logico nominare un Commissario che riuscisse a capire la misura del disastro. La situazione debitoria è di oltre due milioni di euro, non esistono bilanci dal 2009, e la Regione si tira fuori dalla mancata erogazione di finanziamenti.
La situazione ad oggi è che ci sono 13 dipendenti in cassa integrazione da quattro anni a 500 euro e nessuno dei big che sa dare spiegazione del disastro. Come accaduto nell’assemblea del marzo 2011, quando davanti all’assessore regionale alla cultura, Luigi de Fanis, la Pezzopane in rappresentanza del Comune e l’Avv. Floris per la Provincia, fecero scena muta, non sapendo rispondere sul perché della pesantissima situazione debitoria.
Per Cialente però, la mamma di tutte le colpe, è stata l’assessore alla cultura della Giunta Del Turco, Betti Mura, quella cuoca sarda di Rifondazione comunista, prestata alla politica, responsabile dei tagli alle associazioni culturali.
La cosa certa, prestigio indiscutibile dell’Accademia a parte, che oggi, nessuno ha pagato, nessuno è responsabile e nessuno sa niente. Cialente è tranquillo, attende il suo turno in Aula, mentre fuma la solita sigaretta.
Lo chiama Donatella per sapere come sta andando e lui:”…Prepara , che pure oggi torno a mangiare a casa….”
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Servizio e testo di Matilde Albani, riprese Elisabetta Di Giorgio