Cialente: “Giuliani ha attraversato la storia della città”. Il ricordo di Moretti
di Alessio Ludovici | 26 Febbraio 2022 @ 09:52 | RACCONTANDO
L’AQUILA – E’ molto commosso Massimo Cialente mentre parla di Giampaolo Giuliani, scomparso questa notte. Cialente sapeva della malattia che se lo stava portando via, si erano incontrati a San Vittorino dove l’ex sindaco ha prestato servizio in questi mesi di campagna vaccinale. “Ci rimasi malissmo quando mi disse che stava così male, mi dispiace, mi disse che voleva combattere la malattia. E’ un amico che se ne va – aggiunge con la voce rotta dalla commozione – era un generoso che credeva molto in quello che faceva”. Amici fin da ragazzini, al Torrione, nell’allora viale Lombardia, Cialente e Giuliani si incrociano successivamente anche per motivi altri, protagonisti involontari del momento più duro della vita della città.
“Ci conoscevamo da sempre, eravamo già amici. Poi lo incrociai perché lui, molto prima del terremoto, mi venne a parlare di queste sue ricerche e mi chiese di mettere sotto alla De Amicis, in un locale sotterraneo, la sua strumentazione. Io, un po’ per amicizia e un pò’ per curiosità, glielo feci fare tanto è vero che a Porta a Porta, prima del terremoto, ci fu anche un servizio”. Poi vennero i giorni dello sciame sismico. Giuliani, anche al di fuori delle sue reali intenzioni, diventa un punto di riferimento della discussione cittadina e istituzionale, con la riunione della Commissione Grandi rischi, “viene qui per lui” ricorda Cialente, fino al 6 aprile e oltre quando la figura di quello sconosciuto tecnico di laboratorio entra prepotentemente nel dibattito pubblico nazionale e sbarca sulla stampa internazionale.
“Ha attraversato la storia della città in un momento decisivo”. E la storia della città ha attraversato loro, i protagonisti, tanti, di quell’epoca. Un’esposizione pubblica improvvisa, difficile da gestire, da contenere nell’animo di un solo uomo. “Lui, come molti di noi, è stato tritato dalle macchine mediatiche, anche lui è passato da questi processi che usano le persone per essere poi dimenticati. Anche lui è rimasto coinvolto in questa vicenda, ma credo che chi lo conosce lo ha sempre apprezzato, è sempre stato corretto e non era mai stato aggressivo, era una bravissima persona al di là dei suoi convincimenti”.
Anche il professore Antonio Moretti, geologo dell’Univaq, suo “rivale” in tanti dibattiti cittadini, ne serba “un buonissimo ricordo”. “Era una persona deliziosa ed estremamente intelligente anche se avevamo idee diverse”.
“Per tanti anni – racconta Moretti – ha messo questa sua intelligenza a disposizione dei Laboratori del Gran Sasso, costruendo macchinari ancora in funzione, una capacità che molti oggi non hanno, poi ha proseguito da solo nelle sue ricerche”. E’ interessante l’opinione di Moretti su questa fase della vita di Giuliani: “Se Giuliani fosse stato strutturato in un sistema di ricerca, se ci fossero stati finanziamenti, il suo sarebbe stato un contributo preziosissimo. Molti hanno anche fatto illazioni sulle sue raccolte fondi ma non ha mai trattenuto soldi per sé, li ha usati per quello in cui credeva”. “Giuliani era uno studioso con buoni basi fisiche. Ci sentivamo, molti non sanno che spesso mi chiamava per confrontarsi con me quando le sue macchine registravano un potenziale allarme”.
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