L’AQUILA – Risultano ancora in corso i lavori di rifacimento e restauro della Chiesa di San Sisto, sita nell’ omonimo quartiere nella periferia ovest della Città. Considerando i pagamenti effettuati, la ristrutturazione si trova al 70% del totale. Sono stati infatti erogati 835mila 189 euro su un totale di 1milione e 200mila euro richiesti e finanziati. Questo secondo i dati del sito Open data ricostruzione.
I lavori sono stati divisi in due lotti. Il primo ammonta a 500mila euro ed è datato 17 settembre 2013; il secondo risale al 28 luglio del 2014 ed è pari a 700mila euro. Entrambi riguardano i lavori di consolidamento e restauro dell’edificio religioso.
A seguito del terremoto del 6 aprile del 2009, l’intervento di consolidamento statico e miglioramento, ha riguardato il completo rifacimento della copertura esistente di tipo spingente, sostituita con una struttura in legno. Ulteriori lavorazioni sono state eseguite per il consolidamento delle murature e delle fondazioni. Durante i lavori, nell’intercapedine tra le murature perimetrali dell’edificio, è stato rinvenuto un affresco di rara bellezza raffigurante il volto di una Madonna, affidato poi alla Soprintendenza per ulteriori indagini.
La chiesa di San Sisto è stata al centro della maxi inchiesta
su presunte tangenti per 12 appalti pubblici di ricostruzione post-terremoto 2009 gestiti dai Beni culturali d’Abruzzo. Il sostituto procuratore della Repubblica di L’Aquila a capo dell’inchiesta ha chiesto l’archiviazione dalle accuse di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, per l imprenditore titolare della ditta edile. Quest’ultimo avrebbe prodotto prove documentali, dimostrando che non si è occupato del secondo lotto di lavori sulla chiesa di San Sisto per il quale è stato inquisito, affidato, al contrario, a un’altra impresa.
La chiesa di San Sisto fa parte dell’’attuale parrocchia di “San Nicola d’Anza in San Sisto” costituita da tre nuclei: Santa Barbara, Sant’Anza e San Sisto, appunto, che è il nucleo più antico.
L’esistenza dell’edificio religioso risale al sec- VIII, come documentano le strutture della parte absidale, ancora visibili. Una data esplicita: 1080, in cifra araba, riporta al vasto movimento culturale- artistico, che è ben documentato nella zona, dalla ricostruzione e dedicazione delle belle chiese romaniche di San Pietro Coppito (1112), San Paolo alla Barete, San Michele arcangelo in San Vittorino (1170). Nella bolla, poi di Anastasio IV (1153) al vescovo di Rieti, è memoria della Plebs S.Sixti in Amiterno. Si ha notizia di affreschi commissionati ad un Michele Battista di Cascina, nel 1500, dalla locale confraternità, detta dei “Fratelli frustati”