Checkmate! Nakamura gioca il Gambetto di Re contro Carlsen… e perde

di Enrico M. Rosati | 03 Giugno 2023 @ 05:39 | CHECKMATE
Olimpiadi
Print Friendly and PDF

CHECKMATE  –  Non è una novità che la mia apertura preferita in assoluto sia il Gambetto di Re, ma che ad oggi purtroppo tranne in alcune occasioni, soprattutto ad un livello come quello del Norway chess, riuscire a convincere con questo gambetto sia pressoché impossibile. Gli scacchi sono cambiati, non c’è più motivo di accettare forzatamente i sacrifici e così come quel tempo è un lontano ricordo lo stesso si poteva dire del Gambetto di Re negli scacchi classici. Magnus Carlsen è sempre stato molto aperto nel criticare il format del Campionato del Mondo di Scacchi, e all’interno del Norway Chess ha collaborato nel creare uno dei format più divertenti di sempre. Partita classica, e in caso di pareggio, si vola ad un Armagheddon dove il bianco ha più tempo del nero ma in caso di patta il nero vince. 

In questa occasione Hikaru ha stupito chiunque mettendo sul tavolo il Gambetto di Re. 

Già alla quinta mossa è chiaro che entrambi hanno scelto di giocare una delle varianti più antiche di questa apertura, la Kieseritzky. Si dice che questa variante fosse anche la prediletta di Paul Morphy

Perché giocare questa variante? Per quanto possa sembrare non naturale per chi non gioca questo Gambetto, arrocare sul lato di Re offre moltissimi vantaggi offensivi, ma, dopo 6. cavallo f6 è chiaro che questo non può più succedere. Come mai? Perché l’ultima cosa che un giocatore vuole è avere accampata sulla colonna g una torre nera praticamente irremovibile pronta a supportare un attacco che porta al matto il prima possibile. Già a questo punto il bianco sa che dovrà spostare tutti i pezzi sul lato di donna e per mettere il Re al sicuro arroccare lungo. 

La prima domanda da parte di Carlsen arriva alla dodicesima mossa in quanto il bianco ora ha due scelte da fare. 

  1. Mettere la regina in e1, rendendola inattiva 
  2. Scambiare la regina 

Vincere senza una regina è difficile, così Hikaru ritira in e1. 

La mossa seguente, Magnus ovviamente cerca un modo per attivare la regina, e per quanto possa sembrare una posizione che il computer non reputa squilibrata, è chiaro che il nero sia al volante di questa partita. Ovviamente Hikaru a questo punto vorrebbe giocare regina f2, e quale sarebbe secondo voi la prossima mossa di Carlsen
Di nuovo Regina d4 ponendo al campione americano lo stesso problema. Quindi Nakamura deve trovare una soluzione e azzarda un cavallo e2. A questo punto, sono 6 i pezzi sulla prima e seconda fila del bianco, il che denomina la posizione come difficile da giocare. 

Se Magnus avesse spinto il pedone in d5 sarebbero iniziati i problemi per il nero, ma in questo caso, non trova la mossa più giusta. 

Il punto di svolta arriva alla ventesima mossa. Hikaru nella sua analisi della partita è il primo ad affermarlo:

Dopo alfiere d7 ho capito dell’enorme errore che avevo commesso. 

Un momento incredibilmente istruttivo, e che molto spesso sfugge alle persone più inesperte. Quasi tutti ci concentriamo sulle mosse che portano un immediato avanzamento nella posizione, in questo caso sarebbe stato impossibile arrivarci.

Come presumibile già da questa posizione, la partita era ormai compromessa ed è arrivata velocemente alla vittoria di Magnus

 


Print Friendly and PDF

TAGS